Mutui italiani più cari d’Europa

Benvenuti nel Paese dove i mutui costano più che in tutta Europa. L’ultimo rapporto di Confartigianato sul mercato immobiliare non assolve l’Italia: in maggio il tasso di interesse medio per i finanziamenti abitativi si è attestato al 3,07%, contro una media europea del 2,71%.

Oltre a costare più che altrove, in Italia i mutui sono anche i più difficili da ottenere. I numeri di Codacons lasciano poco spazio ai commenti al riguardo: in 6 anni le erogazioni di mutui casa sono scese del 72%, dai 62,7 miliardi di euro complessivi del 2007 ai 17,6 miliardi dello scorso anno.

I dati di Confartigianato parlano di una difficoltà maggiore per le famiglie della Sardegna, che si trovano a pagare tassi di interesse fino al 4,12%, ma non se la cava meglio Bolzano che, pur essendo la provincia con meno difficoltà a finanziare l’acquisto di un’abitazione, si trova comunque a pagare tassi superiori al 3%.

Di pari passo cala la disponibilità delle banche a concedere mutui; a maggio il calo generale è stato dell’1,1% annuo nell’importo erogato, un valore che media tra il -4% dell’Abruzzo e l’aumento dell’1% registrato invece in Trentino Alto Adige.

Questo, unito alle difficoltà create dalle tasse sulla casa in continuo divenire – che hanno però pesato per il 107,2% in più nel 2013 rispetto al 2011, nel passaggio tra Ici e Imu – ha depresso il mercato immobiliare italiano vanificando le varie misure governative tra cui il Plafond Casa di cui abbiamo spesso parlato, anche se "qualche spiraglio di luce - secondo l'organizzazione degli artigiani - si intravede nel trend delle compravendite immobiliari, che nel primo trimestre 2014, per la prima volta dopo 8 trimestri consecutivi di calo, sono cresciute dell'1,6% rispetto a marzo 2013". Inoltre, nello stesso periodo, "il prezzo delle abitazioni è diminuito del 5,3%". 

Intanto, poco prima della pausa estiva, è stata rilanciata l’iniziativa del Fondo di Garanzia, con cui lo Stato italiano ha stanziato 200 milioni di euro per il periodo 2014-2016 al fine di garantire – ma solo in ultima istanza – fino al 50% dei mutui accesi per acquistare una prima casa. Contributo valido anche per la ristrutturazione o la riqualificazione energetica dell’abitazione principale.

Condizione per accedere a questo aiuto, come per le iniziative lanciate in precedenza, è l’appartenenza a categorie deboli, in particolare giovani coppie, famiglie monogenitoriali con figli minorenni, locatari di case popolari e lavoratori precari under 35.

La misura va ad aggiungersi ai 2 miliardi stanziati dal Piano Casa (leggi il testo in Gazzetta Ufficiale) per sostenere affitti e mutui residenziali, oltre che alle detrazioni fiscali già previste per i mutui prima casa e per i finanziamenti finalizzati a ristrutturazione e riqualificazione energetica.

Sempre in ottica di rilancio del mercato immobiliare e di sostegno alle fasce deboli, il Governo ha previsto vari interventi di social housing tra cui la riduzione, fino al 2017, della cedolare secca per gli alloggi a canone concordato, più mutui agevolati per quegli affittuari di case IACP che desiderino acquistare l’abitazione in cui vivono.

Al momento, e nonostante tutto questo, i mutui italiani vestono ancora la maglia nera in Europa; il tempo dirà se la situazione riuscirà a cambiare.

28 August 2014 di

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