Mutui ai dipendenti di banca, in arrivo il restyling

Il caso è quello dei dipendenti degli istituti di credito che hanno contratto un finanziamento per acquistare la casa. Secondo le disposizioni che regolano i contratti dei bancari, il mutuo - a condizioni particolari per loro - rientra nella categoria dei fringe benefit e ha quindi un trattamento fiscale particolare.

La situazione

Il 5 ottobre, in commissione finanze della camera, il sottosegretario del ministero dell’economia, Sandra Savino ha fornito un aggiornamento sulla situazione alla luce della riforma fiscale e dell’innalzamento dei tassi. Non è un caso particolare perché riguarda circa 70 mila dipendenti che con i rialzi dei tassi si sono trovati amare sorprese.

Nel caso dei dipendenti della banca che hanno un mutuo, quest’ultimo concorre ai sensi della legge dpr 917/86 (testo unico sui redditi), articolo 51 comma 4, per il 50% della differenza degli importi calcolati al tasso ufficiale di sconto vigente al termine di ciascun anno e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi al reddito di lavoro dipendente. Il problema sollevato con l’interrogazione è che questo metodo di calcolo risulterebbe inadeguato per i finanziamenti a tasso fisso in quanto il vantaggio dovrebbe essere dato dalla differenza tra il tasso fisso al momento della stipula e il tasso fisso agevolato rispetto a quello di mercato praticato in quella data.

Con i tassi fissi attuali, però, i dipendenti che hanno stipulato un mutuo con queste condizioni che dovevano essere di favore, si trovano - al contrario - penalizzati dall’andamento dei tassi.

La disposizione, così come formulata, secondo i tecnici del ministero, non ha effetti, quindi è neutrale, per i tassi variabili e risulta vantaggiosa per i contribuenti in un momento in cui i tassi sono bassi. In uno scenario come quello attuale c’è, dunque, un totale ribaltamento della situazione.

“In questa congiuntura di tassi crescenti” scrivono dal ministero dell’economia, “la predetta norma sta facendo emergere, per i mutui a tasso fisso, valori da tassare che non rappresentano il trattamento di favore effettivamente ricevuto dal dipendente (che in alcuni casi ha stipulato il mutuo in periodo di tassi molto bassi alle stesse condizioni della clientela).”

L'eventuale soluzione

La soluzione per il ministero dell’economia sarà trovata in sede di attuazione della legge delega di riforma fiscale quando si andrà a ridisegnare il perimetro dei fringe benefit la cui soglia è stata innalzata fino a 3.000 euro e si sta rivedendo il limite di non concorrenza al reddito degli stessi fringe benefit: “in questo contesto sarà valutato dal governo un intervento di razionalizzazione della disciplina di settore”.   

10 October 2023 di

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