Casa è sicurezza e stabilità
3 dic 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.

I notai dal loro osservatorio indicano che l’83,2 % degli italiani sceglie la proprietà della casa in cui vivere come fattore di sicurezza e stabilità. Non solo, per il 78,4% rappresenta la propria identità e personalità e per il 69,1 % un investimento sicuro. C’è poi chi giura amore eterno: metà di coloro che vivono nella loro prima casa dichiarano che non venderà mai la propria abitazione perché vuole tramandarla a figli e nipoti.
Nel 2023, infine secondo i dati statistici notarili quasi il 50% degli acquisti è stato destinato a prime case, mentre la fascia d’età che si conferma la più interessata è quella compresa tra i 18 e i 35 anni, con una percentuale delle transazioni nel 2023 del 26% (comunque in calo rispetto all’anno 2022 quando ammontava al 28%). Un altro dato in discesa era quello relativo al credito d’imposta: la fascia d’età privilegiata per alienare la prima casa e sostituirla con un’altra prima casa è stata quella compresa tra i 36 e i 45 anni, ma se nel 2023 si è riscontrata una percentuale del 31%, nel 2021 questa ammontava al 35%.
I benefici “prima casa”
Un importante sgravio fiscale, quando si acquista la prima casa da impresa di costruzione, è sull’aliquota Iva che si versa. Solitamente dovrebbe essere il 10% sul prezzo di acquisto ma, per la prima casa, è prevista una aliquota del 4% del prezzo di acquisto, oltre all’imposta catastale e ipotecaria fissa pari a 200 euro ciascuna. Nel caso in cui l’acquisto avviene da un privato, invece, si paga l’imposta di registro che passa dal 9% al 2% del valore catastale del bene, oltre all’imposta catastale e ipotecaria fissa nella misura di 50 euro ciascuna. Le stesse imposte agevolate, illustrano i notai, si applicano per le pertinenze (quali, per esempio, box, cantine, posti auto), anche se acquistate separatamente.
I requisiti
Possono essere tutte prima casa, anche un castello? Non proprio, l’immobile, su cui è riconosciuto il beneficio deve rientra nella categoria catastale “non di lusso” (sono infatti esclusi dalla possibilità di usufruire delle agevolazioni fiscali gli immobili classificati nelle categorie A/1-abitazioni di tipo signorile, A/8-ville, A/9-castelli e palazzi di pregio storico e artistico).
Le categorie ammissibili sono dunque A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, ma anche C/2, C/6 e C/7 (cantine, box e posti auto, tettoie), definite “pertinenze” in quanto destinate al servizio dell’abitazione principale, agevolabili limitatamente a una pertinenza per ogni categoria.
Gli altri requisiti richiesti riguardano l’acquirente
Il beneficio è riconosciuto a un privato e deve essere residente (o trasferire la residenza entro 18 mesi dall’acquisto) nel comune in cui compra la prima casa. Non deve poi in alcun modo essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge di diritti di proprietà, di uso, usufrutto e abitazione, di un’altra casa che si trovi nel territorio del comune in cui è sito l’immobile che si intende acquistare. E’ necessario anche che non sia titolare, neppure per quote o in comunione legale con il coniuge, su tutto il territorio nazionale, di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su altro immobile acquistato, anche dal coniuge, con le agevolazioni “prima casa”.
Prima casa da tenere per almeno cinque anni
Se entro i cinque anni dall’acquisto si vuole vendere o donare la prima casa bisogna tenere a mente che si perdono le agevolazioni e, per evitare di incappare in accertamenti fiscali, è necessario pagare la differenza di imposta pari al 7% (nel caso di acquisto soggetto a imposta di registro) o pari al 6% (nel caso di acquisto soggetto a IVA), oltre a una sanzione del 30% e agli interessi di mora, a meno che, ribadiscono i notai nella loro guida, entro un anno, dall’alienazione del primo immobile, non si provveda a riacquistare un’altra prima casa. Occorre fare attenzione, ricordano infine i notai, perché la decadenza dalle agevolazioni fiscali avviene, tra l’altro, anche nel caso di mancato trasferimento della residenza nel comune entro 18 mesi.
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