Mutui, ossigeno per i tassi variabili. Ma non tutti
18 apr 2012 | 2 min di lettura | Pubblicato da Valerio M.

La crisi economica spinge sempre più in basso il tasso Euribor a tre mesi: questo indicatore ha toccato il suo livello minimo: 0,753%, cifra più bassa dal luglio del 2010. Per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile, da questo mese di aprile arriverà una bella boccata d’ossigeno: con l’Euribor a questi livelli, l’ammontare totale della rata è destinato per forza ad abbassarsi, dopo un 2011 da montagne russe con brusche impennate verso l’alto.
Questa nota lieta però arriverà soprattutto per chi il mutuo lo ha acceso almeno 6 mesi fa, o ancora meglio un anno fa. I mutuatari più “freschi”, purtroppo, non vedranno le loro rate diventare più “soft”. La causa della mancata cura dimagrante sta negli spread applicati dalle banche stesse al tasso di riferimento: esse negli ultimi mesi sono state sempre innalzate dagli istituti di credito, che hanno deciso di metterci un freno solo da un mese a questa parte. Nonostante questo, essi si attestano ancora intorno a una media del 4%.
I prossimi mesi però potrebbero vedere una profonda inversione di rotta: tutti i principali gruppi bancari stanno iniziando a ritoccare al ribasso i vari spread. Questo per due motivi: il primo è rappresentato da una domanda di mutui sempre più in picchiata, il secondo è dato da un quadro generale che vede un andamento del credito arrivato a un punto di non ritorno dopo le impennate dei tassi che hanno contrassegnato tutto il 2011. Proprio la caduta dell’Euribor a tre mesi fa sì che questo mese di aprile rappresenti un po’ una svolta: come ha segnalato IlSole24ore, oggi la differenza tra un tasso variabile e uno fisso è nell’ordine di 250-300 punti base. Con questo scenario, accendere un mutuo dovrebbe essere, almeno nei prossimi mesi, una mossa con minore tasso di rischio e di paura.
di Valerio Mingarelli
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