Cosa cambia e cosa rimane nel 2015 rispetto al 2014
25 mar 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Resta in vigore anche per quest’anno la maggior parte delle agevolazioni previste nel 2014, con alcuni correttivi stabiliti dalla nuova Legge di Stabilità: tra le più importanti quelle che riguardano i mutui. La legge di Stabilità 2015, infatti, consente ancora alle famiglie e alle imprese di inoltrare richiesta, valida per gli anni che vanno dal 2015 al 2017, per sospendere il pagamento della quota capitale sulle rate dei mutui: in sostanza, per il periodo in questione, il richiedente corrisponderà soltanto gli interessi. I dettagli tecnici di questa parte della legge di Stabilità saranno discussi entro la fine di marzo, nel periodo in cui si confronteranno ministero dell’Economia, associazioni di categoria e Abi, Associazione bancaria italiana.
Ancora si al Fondo prima casa.Sempre per quanto concerne i mutui, resta attivo il Fondo di garanzia prima casa, quello che ha iniziato a operare l’8 ottobre 2014. Il Fondo permette l’accesso al credito, a determinate condizioni agevolate, a coppie e a precari che abbiano età inferiore ai 35 anni e vogliono acquistare la prima casa: ha una capacità di 650 milioni di euro e concede una garanzia statale fino al 50% della quota capitale del mutuo (in caso di acquisto di immobile adibito ad abitazione principale) a condizione che il prestito non superi in totale 250 mila euro.
Resta attivo il fondo affitti.Anche per il 2015 resta attivo il Fondo affitti. Il ministero delle Infrastrutture e trasporti, infatti, ha firmato il decreto per la ripartizione della seconda tranche da 100 milioni (valida per il biennio 2014-2015), 25 dei quali destinati alle famiglie sotto sfratto. Saranno le Regioni a effettuare la ripartizione dei fondi ai relativi Comuni i quali, a loro volta, dovranno decidere come gestirli.
No al blocco degli sfratti.Per il 2015, in sostanza, il governo ha deciso sul blocco degli sfratti dicendo no all'ennesimo rinvio dello stesso rituale annuale, che si protrae ormai da oltre trent'anni. Secondo il ministero delle Infrastrutture e trasporti, a questo punto, lo strumento più idoneo per risolvere questo problema va ricercato proprio nel Fondo per l'affitto, rifinanziato e modificato nella sua disciplina: le finalità del Fondo, infatti, sono state ampliate con la previsione di una serie di iniziative di Comuni e Regioni (prima fra tutte la costituzione di agenzie o di istituti per la locazione) in modo da favorire la mobilità del settore. La nuova normativa, inoltre, specifica che gli alloggi da concedere in locazione dovranno essere affittati a canoni concordati, rinegoziando le locazioni esistenti.
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