La banca centrale cinese allenta le regole sui mutui per rilanciare il mercato immobiliare
Pubblicato il 7 October 2014
La Banca centrale della Cina, pochi giorni fa, ha preso la decisione di allentare le regole vigenti sui mutui in modo da consentire a chiunque voglia acquistare un immobile di beneficiare di finanziamenti meno onerosi, ottenendo così l'obiettivo di frenare il crollo annunciato del settore immobiliare che sta attanagliando il Paese. L'allentamento nella stretta dei mutui è stata annunciata dalla stessa People's bank of China, aggiungendo che le persone che vogliono comprare una casa nuova pur possedendo già un'altra abitazione possono, sempre che abbiano terminato di pagare il mutuo, essere considerati acquirenti di prima casa, pagando tassi d'interesse inferiori.
La nuova misura della Pboc va a inserirsi nella serie di iniziative intraprese dalla stessa banca centrale da alcuni mesi a questa parte per sbloccare il mercato dei mutui che si rivela asfittico. Secondo i dati di settembre, i prezzi delle proprietà immobiliari sono aumentati del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, cifra che rappresenta il tasso di crescita più lento degli ultimi tre anni. Contemporaneamente l'acquisto di abitazioni da parte delle famiglie cinesi è sceso al livello più basso dell'ultimo decennio.
Per facilitare l'acquisto di case da parte di famiglie con redditi medio-bassi, il governo cinese lancia un'azione congiunta del ministero delle Finanze e della Banca centrale. Il ministero, infatti, ha annunciato che dal primo novembre verrà abolita l'imposta di bollo vigente sull'acquisto di proprietà immobiliari e l'Iva del terreno. Insieme a queste due misure la tassa sul contratto di acquisto della prima casa con superficie superiore a 90 metri quadri verrà ridotta all'1%. Da parte sua, la Banca centrale ha diffuso a inizio giugno una circolare con cui stabilisce che dal 27 ottobre il tasso d'interesse sul mutuo per l'acquisto della prima casa verrà tagliato dello 0,27%: l'anticipo per l'acquisto della prima casa che abbia superficie superiore a 90 metri quadri, inoltre non potrà essere inferiore al 20%, il 10% in meno rispetto al 30% attualmente in vigore come minimo.
“Queste nuove misure - sostiene il direttore dell'Istituto di ricerca di Scienze fiscali del ministero delle Finanze, Bai Jingming - non servono soltanto a stimolare il settore immobiliare ma fanno parte di un disegno macroeconomico più ampio. Combinate con una politica monetaria espansiva, quella che il governo sta attuando, queste nuove misure possono aiutare a stabilizzare il settore immobiliare rivitalizzando tutta l'economia nazionale”.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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