A breve dovrebbe essere introdotto un nuovo indice
6 apr 2018 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Pubblicato il 6 April 2018
Si fa un gran parlare del rialzo dei mutui prima casa e la temperatura dei possibili clienti sale. Come se non bastasse, arriva sul mercato l’alternativa al Libor, il London interbank offered rate ossia il tasso interbancario di riferimento americano per i mercati finanziari. Giudicato ormai poco affidabile, il Libor dovrebbe essere sostituito tra poco da un nuovo Libor, adottato anche in Italia, ancora oscuro nei suoi effetti, tanto da rendere parecchio incerto chi ha in corso (o chi sta pensando di accendere) un mutuo.
Libor indicatore di salute. Da un po' di tempo gli investitori stanno facendo i conti con l'allargamento dello spread tra il Libor e l'Ois, espanso su livelli mai visti dal 2009, anno in cui sono partiti i massicci interventi delle banche centrali finalizzati a calmierare i mercati in crisi. Il Libor, in realtà, viene considerato un indicatore di salute per gli istituti di credito. Il Libor è in dollari ed è il tasso d’interesse di riferimento per le banche che si prestano tra loro il denaro: il suo corrispettivo europeo, in euro, è l'Euribor. Quando il Libor sale, vuol dire che le banche hanno difficoltà a concedersi prestiti. A sua volta, l'Overnight indexed swap, altrimenti detto Ois, è un derivato che incorpora anche un rischio pressoché nullo di default: il rapporto tra Libor e Ois evidenzia una maggiore o minore intensità di rischio default percepito sulle banche. Ultimamente, secondo gli analisti, si assiste a una sfiducia generalizzata sui bilanci, dovuta al sempre maggiore ricorso al protezionismo attuato dall’amministrazione Trump. Il rischio, a questo punto, è che ottenere dollari rimanga troppo a lungo costoso: in questo caso le banche rischiano di entrare in sofferenza, con tutto ciò che ne deriva per i tassi sui mutui, compresi i mutui prima casa, a famiglie e imprese.
Alternativa made in Usa. Per metterci una pezza, diciamo così, ed evitare rischi di default come da dramma del 2008, La Fed americana ha appena introdotto sul mercato il Sofr, ossia il Secured overnight financing rate. Di cosa si tratta? Il Sofr è un tasso pubblicato giornalmente che ha l’ambizione di soppiantare il Libor che, negli ultimi anni, ha patito parecchi casi di manipolazione. Il Libor, infatti, si basa sulle osservazioni degli operatori che sono parte del panel di rilevazione e presta il fianco a essere manipolato. Il nuovo Libor, chiamiamolo così, ossia il Sofr, invece, si basa sugli scambi effettivi avvenuti sul mercato, garantendo una maggiore trasparenza e minimizzando i rischi di abusi delle grandi banche.
Anche l’Europa prepara la riforma. E l'Europa? Il processo di riforma riguarda anche l’Eurozona che, al momento, adotta l'Euribor (costruito con criteri simili al Libor Usa) come parametro per i mutui a tasso variabile. Non si sa ancora niente di preciso ma gli addetti ai lavori sembrano decisi a puntare su un sistema ibrido tra le rilevazioni delle 20 banche che costituiscono il panel e la segnalazione continuativa dei tassi applicati effettivamente nelle transazioni. Questo mix dovrebbe garantire tassi effettivi sui mutui che siano più difficili da manipolare: come spesso accade quando ci sono in ballo delle novità, però, probabilmente dovremo assistere a un periodo di assestamento del nuovo Libor, un periodo caratterizzato da maggiore volatilità rispetto al solito. Stando alle ultime rilevazioni, in Italia, la maggior parte dei mutuatari ha contratto un mutuo a tasso variabile ancorato all’Euribor: in questo caso, nulla di che preoccuparsi, anche se occorrerà monitorare l’evoluzione per chi accenderà un mutuo tra qualche tempo.
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