2023 negativo per le domande di mutui
Crescono, invece, le surroghe
Pubblicato il 24 January 2024
Trend negativo nel 2023 per la domanda di mutui, anche mutui prima casa, delle famiglie italiane: nel periodo il dato complessivo ha registrato un preoccupante -17,2%. Lo dicono i dati Eurisc su cui si basa il Barometro Crif sui mutui in Italia.
L'altra faccia della medaglia è l'aumento delle operazioni di surroga dato dal progressivo aumento dei tassi di interesse durante l’anno passato e dalla volontà di chi aveva un mutuo variabile di mettersi al riparo dall’aumento delle rate; secondo l’analisi di Facile.it il peso delle surroghe è arrivato al 21% delle richieste totali, a fronte di un bassissimo 7% del 2022.
I mutui nel 2023
Secondo i dati Crif, l’aumento dei tassi di interesse, a fronte di un calo del 17% nelle richieste di nuovi mutui nel 2023, ha causato una spinta delle operazioni di surroga, che a settembre hanno visto ridursi il calo al 5,2% contro un calo del 24% dei nuovi mutui erogati.
Importo medio
Nel 2023 l’importo medio richiesto è rimasto invece stabile rispetto al 2022: solo un +0,1% di aumento, con un valore complessivo di 144.659 euro. Considerando il solo mese di dicembre, si registra un balzo del +5% che spinge l’importo medio a un ammontare record di 152.550 euro. Questo vuol dire che il dato annuale e quello mensile rappresentano un valore di picco mai raggiunto negli ultimi 10 anni.
Durata dei mutui e fasce d’età
Anche nel 2023, secondo Eurisc, la fascia d'importo più gettonata in Italia è stata quella tra 100.000 e 150.000 euro, che è stata scelta dal 29,5% delle famiglie italiane. A seguire, la classe di importo 150.000-300.000 euro scelta dal 25,9% del totale, mentre quasi il 40% chiede importi fino a 100.000 euro, e solo il 5,1% supera 300.000 euro.
Per quanto riguarda la durata, oltre 8 richieste su 10 prevedono piani di rimborso superiori a 15 anni. Analizzando le fasce d'età dei richiedenti, oltre il 60% ha tra 25 e 44 anni, mentre il 33,3% ha tra 45 e 64 anni.
Previsioni 2024
“Dopo la battuta d’arresto che ha caratterizzato l’anno appena concluso, si prevede un progressivo miglioramento del potere di acquisto delle famiglie, che porterà a una ripresa generalizzata della domanda e di conseguenza anche delle richieste di mutui immobiliari - spiega Simone Capecchi, Executive Director di Crif - I fattori a sostegno del comparto saranno da un lato la componente green e dall’altro una situazione di stabilità dei tassi che, seppur nella fascia medio-alta, contribuiranno a far programmare le spese familiari di lungo periodo con maggiore serenità”.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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