Spese accessorie del mutuo, occhio alle sorprese

Ecco a cosa fare attenzione

Non c’è solo il mutuo e le sue rate, al finanziamento per l’acquisto della prima casa si aggiungono anche altre spese ed è necessario conoscerle e preventivarle per evitare brutti risvegli e molto banalmente ritrovarsi fuori budget.

In soccorso dei consumatori, arriva una guida del consiglio nazionale del notariato, proprio sugli elementi da considerare quando si stipula un mutuo. Un vademecum che non può tralasciare i cosiddetti oneri accessori.

Di cosa si tratta?

Ad esempio le spese di perizia, l’eventuale mediazione creditizia ma anche le assicurazioni, che gli istituti propongono con carattere più o meno obbligatorio. Sono assicurazioni contro il rischio di incendio e scoppio, o sull’invalidità e morte di chi contrae il prestito.

contratti di assicurazione vanno verificati con attenzione”, ricordano i notai, “tra l’altro, la durata, le modalità di pagamento, l’eventuale sovrapposizione con altre assicurazioni già esistenti, ad esempio quelle condominiali, e altro”.

Se poi, evidenziano i notai, ci si avvale anche di un servizio di consulenza indipendente da parte della banca, si deve aggiungere anche questo servizio il cui costo dovrà essere comunicato subito dalla banca al consumatore. “Queste spese”, osservano i notai,  “aggravano il costo complessivo del mutuo e ne rendono più difficile la valutazione”.

Come fare allora?

Un primo strumento per avere una cosidetta visione di insieme delle spese accessorie è il TAEG, tasso annuo effettivo globale, che indica il costo totale del mutuo su base annua, fornisce in termini percentuali sull'ammontare del finanziamento concesso il suo costo effettivo, rappresentato cioè da un tasso che tiene conto, oltre che del tasso nominale degli interessi, anche degli altri oneri da sostenere per utilizzare il credito.

“Con tale indice”, spiega la guida per i consumatori, “il cliente dovrebbe essere in grado di confrontare su base omogenea il costo reale dei mutui proposti dalle varie banche”.

E gli oneri fiscali?

È bene inoltre avere delle informazioni preventive da banca, notaio di fiducia o esperti per quanto riguarda il costo fiscale delle imposte che gravano sul mutuo e del preventivo degli oneri del notaio.

Ad esempio riportano i notai: “Il trattamento fiscale dei finanziamenti bancari è regolato dall’articolo 15 e seguenti del dpr 601/1973, così come modificato dall'art. 12, comma 4, lett. b), dl  23 dicembre 2013, n. 145: in luogo delle ordinarie imposte, sempre che la durata del finanziamento sia stabilita in più di diciotto mesi, si applica, a seguito di specifica opzione esercitata dalle parti per iscritto nell'atto di finanziamento, un’imposta sostitutiva che, spesso per contratto è a carico del cliente. L’imposta è pari allo 0,25% dell’importo mutuato, fatta eccezione per i finanziamenti contratti per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione di abitazioni diverse dalla prima casa, per i quali l’imposta sale al 2%. Per i finanziamenti erogati per l'acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili, per i quali ricorrono le condizioni "under 36", di cui al 6° comma dell'Art. 64 del dl.  25-5-2021 n. 73 convertito con legge 23 luglio 2021 n. 106, è prevista fino al 30 giugno 2022 l'esenzione da imposta sostitutiva dello 0,25%”.

Insomma prima di formulare la richiesta di mutuo e finanziamento occorre fare una lista anche di tutte queste voci e tentare di averne una stima per non arrivare impreparati al totale effettivo delle spese da sopportare.

23 November 2021 di

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