Affitto a riscatto

L'affitto a riscatto è una formula innovativa rispetto al mutuo per l'acquisto di un'immobile. Il canone di locazione pagato ogni mese non è più a fondo perduto, ma va ad accumularsi come anticipo per l'acquisto stesso della casa. Il contratto che viene stipulato tra locatore e compratore è a tutti gli effetti per una locazione, che può durare da un minimo di 2 anni a un massimo di 4. Al termine di questo periodo l'affittuario può procedere con il riscatto dell'immobile, usando le mensilità già pagate come anticipo rispetto al costo della casa stessa.

La percentuale relativa a questo importo deve essere preventivamente concordata dalle parti, quindi riportata sul contratto. All'interno dello stesso deve essere evidenziato il costo dell'immobile.

Il locatario può abitare da subito la casa e, tra le differenze che intercorrono con il tradizionale contratto di locazione, c'è quello di una maggiorazione di almeno il 14% del canone mensile. A questo si aggiunge una caparra (che è anche un anticipo) che viene calcolata in base al valore dell'immobile e ammonta a circa il 7% dello stesso.

A fronte di una quota più alta il locatore riesce, dunque, a incassare fin da subito un guadagno più alto e, fino a quando non sarà sancita la vendita effettiva, le tasse immobiliari rimangono a carico del proprietario. Il locatore in questo caso ha il tempo di pagare il costo della casa comodamente e senza dover accendere un mutuo.

L'affitto a riscatto, anche se poco praticato ancora in Italia, è nato proprio a seguito della difficoltà di ottenere una linea creditizia da parte degli istituti bancari. La concessione dei mutui, che ha avuto un sensibile calo negli ultimi anni, è stata affrontata in modo alternativo con questa nuova formula di vendita. Al termine dei 2 o 4 anni il locatore può decidere anche di non acquistare, ma nel contratto di affitto con opzione non è contemplata la possibilità che i canoni già pagati gli vengano restituiti.

Il contratto può anche contemplare la formula con preliminare, dove entrambi i contraenti si impegnano a trasformare la locazione in vendita. L'importanza di un contratto preliminare va a tutela del venditore, che non rischia eventuali ipoteche. In questo caso ha tempo 3 anni, periodo al quale sarà limitata la possibile trascrizione pregiudiziale.

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