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Ristrutturare casa. Quali spese sono detraibili?

7 dic 2018 | 3 min di lettura | Pubblicato da

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Quali sono le spese detraibili per chi ristruttura casa? Se si tratta dell’abitazione principale, l’agevolazione più nota è quella legata alla possibilità di recuperare nella dichiarazione dei redditi il 19% degli interessi passivi sul mutuo. Nei casi di ristrutturazione, lo sconto Irpef può essere calcolato su un tetto massimo di 2.582,28 euro all’anno (contro i 4.000 euro previsti per i mutui di acquisto dell’abitazione principale). Il beneficio ottenibile in termini di risparmio d’imposta può quindi arrivare a 491 euro.

Il bonus si applica in presenza di un’autorizzazione rilasciata dal comune, che dia il via libera ai lavori. La normativa fiscale stabilisce poi precise tempistiche per la richiesta della detrazione (per esempio il mutuo deve essere stipulato nei sei mesi antecedenti la data di inizio dei lavori di costruzione o nei 18 mesi successivi, etc.). Una differenza importante rispetto ai mutui stipulati per l’acquisto è che in caso di ristrutturazione il contribuente non può utilizzare l’eventuale quota di interessi del coniuge fiscalmente a carico.

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Tale aiuto non è però l’unico che l’ordinamento mette a disposizione di chi decide di ristrutturare casa. La detrazione abbraccia infatti anche i cosiddetti oneri accessori, tra i quali per esempio l’onorario del notaio, le spese di istruttoria e di perizia.

La detrazione sugli interessi dei mutui è poi cumulabile con la detrazione per le opere di ristrutturazione edilizia. A partire dal 2012 la misura del bonus è stata temporaneamente aumentata dal livello ordinario, fissato al 36%, a quello straordinario del 50%. Questo ulteriore beneficio doveva essere provvisorio, ma anche alla luce del successo riscontrato è stato confermato di anno in anno. La manovra di bilancio in corso di approvazione proroga l’agevolazione potenziata anche per il 2019. In questi casi lo sconto fiscale del 50% si può calcolare su un tetto di spesa di 96 mila euro, con un risparmio d’imposta che può dunque arrivare a 48 mila euro. La fruizione dell’incentivo avviene nella dichiarazione dei redditi, attraverso 10 quote annuali di pari importo.

Alternativa alla detrazione sulla ristrutturazione edilizia è invece quella volta al risparmio energetico. Anche qui l’agevolazione è stata innalzata al 65% (rispetto al 36% standard). Misura che sarà confermata dalla manovra anche per il prossimo anno. Rientrano in questa tipologia di agevolazione una serie di lavori finalizzati a rendere le abitazioni più efficienti sotto il profilo energetico, che si tratti di miglioramento termico (rifacimento coibentazioni, pavimenti, finestre, infissi), di produzione di energia pulita (per esempio l'installazione di pannelli solari) o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

Molte opere possono sfruttare indifferentemente questo regime (65%) o quello delle ristrutturazioni (50%), per cui è necessario effettuare calcoli di convenienza caso per caso, tenuto conto che la detrazione per la riqualificazione energetica presenta tetti di spesa differenti a seconda della tipologia di intervento. Resta fermo l’utilizzo in 10 anni del bonus.

Da ultimo, è opportuno segnalare due ulteriori incentivi legati alla ristrutturazione della casa. Il primo è il bonus arredi, una detrazione Irpef del 50%, applicabile a un limite di 10 mila euro, sul prezzo di acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati a un immobile che già fruisce della detrazione per ristrutturazione.

Il secondo è il bonus verde. Introdotta dalla legge di bilancio per il 2018, si tratta di una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per gli interventi di sistemazione e rifacimento di aree scoperte private di edifici esistenti (per esempio balconi, terrazzi o tetti) con giardini, impianti di irrigazione e pozzi. Il bonus è fruibile in 10 anni e può essere calcolato su un importo massimo di 5.000 euro per abitazione. Entrambe le agevolazioni saranno riconfermate dalla manovra 2019.

7 December 2018 di Valerio Stroppa

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Commenti
V

Valerio Stroppa

10/01/2019, 14:33:54

Gentile Antonio, la detrazione per interventi di riqualificazione energetica sarebbe passata al 36% (misura ordinaria prevista per il futuro) a partire dal 1° gennaio 2019 se la legge di bilancio non avesse prorogato la misura “potenziata” del 65%. Tuttavia ciò è avvenuto, in quanto la legge n. 145/2018 ha confermato le detrazioni vigenti nel 2018, pertanto le nuove spese effettuate nel corso del 2019 potranno continuare a fruire dell’ecobonus al 65%. Ciò non impatta però sui lavori eseguiti negli anni precedenti: questi continueranno a fruire della detrazione nella misura vigente all’epoca (ossia 55% per le spese sostenute fino al 5 giugno 2013, 65% per quelle sostenute dal 6 giugno 2013 in avanti).
A

Antonio

19/12/2018, 12:17:41

Leggo nell'articolo che la detrazione per ristrutturazione energetica passerà al 36%. Sto detraendo alcune spese per lavori effettuati in diversi periodi su aree condominiali e in appartamento. Cosa succederà a queste?

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