Nell’era post Covid più web e meno operazioni allo sportello

8 italiani su 10 considerano l'online banking fondamentale
Pubblicato il 2 June 2020
La chiusura forzata di molti servizi per fronteggiare l’emergenza sanitaria ha portato con sé anche nuove abitudini destinate a restare a lungo nelle nostre vite.
La necessità, ad esempio, di continuare ad effettuare pagamenti ha stimolato molti italiani a far ricorso al canale digitale della propria banca anche per altre operazioni solitamente effettuate allo sportello come la scelta di un mutuo o la decisione di sottoscrivere prodotti di investimento.
Ad aver rilevato questa tendenza è l’Osservatorio “The world after lockdown” realizzato dalle società Nomisma e CRIF. L’analisi, che è solo l’ultima di una serie di sondaggi condotti su un su un campione di 1.000 italiani tra i 18 e i 65 anni per comprendere l’effetto del lockdown in Italia, ha evidenziato come l’online e il mobile banking siano considerati servizi fondamentali per 8 italiani su 10.
In estrema sintesi, l’obbligo di spostarsi solo in caso di necessità in vigore durante la Fase1 avrebbe costituito a conti fatti un acceleratore della digitalizzazione degli italiani che hanno così scoperto un mondo di servizi utilizzabili “da remoto” forniti sia da soggetti pubblici, tra cui l’Inps, la Pubblica amministrazione e le casse di previdenza, sia da società private tra cui banche, assicurazioni, catene della grande distribuzione e piccoli esercenti. Se durante la Fase 1 gli italiani attivi online per almeno 3 ore al giorno, per motivi diversi da quelli lavorativi, rappresentavano l’87%, ora con l’avvio della Fase 2 il dato potrebbe calare ma solo leggermente: secondo le stime il dato potrebbe scendere al 70%.
Restando in ambito finanziario il 75% degli italiani ritiene la possibilità di operare da remoto con gli istituiti bancari molto utile, percentuale che sale all’89% tra i trentenni.
Nel futuro la tendenza è destinata a radicarsi: un correntista su 4, nei prossimi 6 mesi, aumenterà le occasioni in cui utilizzerà l’online banking (da PC o computer portatile). Il 22% dei correntisti invece prevede un ricorso più intenso ai servizi di mobile banking (con accesso tramite app su smartphone o tablet).
Con l’aumento del contatto “a distanza”, ci si attende di pari passo una diminuzione dell’accesso ai servizi bancari presso la filiale da parte del 38% dei correntisti (45% se si guarda alle fasce più giovani – under 30). Nei prossimi 6 mesi le attività più gettonate tramite online banking saranno il controllo e la gestione del conto corrente (per il 65% degli italiani titolari di un conto corrente) e l’esecuzione di bonifici/giroconti (per il 52%), a seguire pagamenti delle utenze e ricariche di carte prepagate.
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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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