La Bce ha alzato i tassi, ora facciamo i conti

Mutuo casa: trova il migliore Calcola rata mutuo

Nel mirino i mutui a tasso variabile

Pubblicato il 5 May 2023

Lo scorso 4 maggio il consiglio direttivo della Bce ha deciso di aumentare di 25 punti base i tre tassi d'interesse di riferimento: il tasso d'interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e i tassi di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito saranno aumentati rispettivamente al 3,75%, 4% e 3,25%. Cosa succederà alle rate dei mutui, compresi i mutui prima casa? Vediamo.

Mutui prima casa più cari rispetto al 2022

Secondo gli esperti, i nuovi mutui continueranno a essere notevolmente più costosi rispetto a un anno fa. Detto questo, alcune banche, per attrarre clienti, continuano a offrire mutui fissi o misti a tassi più competitivi rispetto a quelli variabili, che rimangono le opzioni preferite dai consumatori.

Facile.it ha effettuato alcune simulazioni per capire meglio cosa succederà a livello pratico. Considerando un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022, la rata è aumentata notevolmente nell'ultimo anno e mezzo e, con l’ulteriore rialzo BCE dello 0,25%, potrebbe arrivare addirittura a 693 euro, il 52% in più rispetto a quella iniziale

Codacons, +20 euro a rata

Anche secondo il Codacons l’aumento dei tassi d'interesse di 25 punti base deciso dalla Bce potrebbe rappresentare un aumento da 20 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile. Il mercato dei mutui, osserva l’associazione, vale in Italia 426 miliardi di euro e occorrerà attendere le prossime settimane per capire come risponderà al rialzo dei tassi.

Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra 125 mila e 150 mila euro, per 25 anni, che è l’importo più richiesto in Italia da chi accende un mutuo prima casa, la rata mensile è destinata a salire tra 15 e 25 euro. Considerando tutti gli incrementi imposti dalla Bce a partire dall'anno scorso, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra 225 e 295 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con aumenti per le famiglie compresi tra 2.700 e 3.540 euro l’anno.

Bce, perché i rincari

Le prospettive di inflazione continuano a essere troppo elevate per troppo tempo, si legge nella nota alle decisioni di politica monetaria della Bce. “L'inflazione complessiva è, sì, diminuita negli ultimi mesi - aggiunge la nota -, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti. Allo stesso tempo, da un lato i precedenti aumenti dei tassi si trasmettono con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell'area dell'euro, ma dall’altro le ricadute sull'economia reale rimangono incerte”.

Anche in futuro, quindi, il Consiglio direttivo della Bce si assicurerà che i tassi ufficiali “si muovano coerentemente all’avvicinamento dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine, rimanendo su livelli consoni per tutto il tempo necessario”.

A quando il prossimo aumento dei tassi?

Il rialzo dei tassi Bce deciso il 4 maggio 2023 potrebbe non essere l’ultimo. Altri rincari potrebbero essere decisi nelle prossime riunioni della Bce previste per: 15/06/2023; 27/07/2023; 14/09/2023; 26/10/2023 e 14/12/2023.

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