Caro casa: secondo gli italiani gli affitti restano sempre elevati

Il 79% preferirebbe convertire l'affitto in rate del mutuo
Pubblicato il 15 February 2022
Meglio comprare la prima casa o andare in affitto, almeno per qualche tempo? A porsi questo interrogativo sono spesso tanti giovani, single o in coppia, alle prese con l’importante decisione di lasciare la famiglia d’origine.
Ma se da un lato la scelta di sottoscrivere un mutuo prima casa richiede maggior stabilità lavorativa, dall’altra, chi guarda all’affitto, perché vive una situazione professionale più dinamica, deve fare i conti con canoni di locazione talvolta molto più elevati rispetto alle proprie entrate.
L’Osservatorio sui mercati immobiliari voluto da Dyanema, società specializzata nel flipping immobiliare, e realizzato da Nextplora conferma quanto sia diffusa questa percezione. Per il 62% degli italiani il costo degli affitti nella propria città resta troppo alto e la pandemia non avrebbe migliorato di molto la situazione: per uno su quattro (24%) è vero che i prezzi sono scesi ma meno rispetto alle attese, mentre secondo l’esperienza del 23% del campione intervistato il calo degli affitti ha interessato solo alcune zone della città in cui abitano. Il 25% degli italiani addirittura non ha riscontrato alcuna riduzione dei costi.
Le ragioni di chi compra e di chi va in affitto
Alla luce di un livello degli affitti percepito come abbastanza elevato, sia pre che post pandemia, gli italiani vedono con sempre maggior favore l’idea di acquistare casa, con l’intenzione, almeno quando possibile, di convertire l’affitto in rate del mutuo: questa preferenza è condivisa da quattro italiani su cinque (79%).
Seppur in minoranza, non mancano i sostenitori dell’affitto: il 9% lo preferisce all’acquisto della casa per poter essere libero di cambiare abitazione con maggiore facilità, mentre il 12% preferisce lo “status” di inquilino così da non avere particolari responsabilità o preoccupazioni relative alla gestione dell’immobile.
Acquistare casa: sì, ma solo dopo una certa età
L’acquisto della casa, nonostante i recenti incentivi statali, viene percepita però per la maggior parte degli intervistati dall’Osservatorio ancora come un’operazione preclusa ai non giovanissimi: secondo il 62% degli italiani l’età in cui è normale fare questo tipo di investimento è intorno ai 40 anni, mentre solo il 14% pensa che sia possibile affrontare l’acquisto già con la firma del primo contratto di lavoro.
In generale l’investimento immobiliare, secondo gli italiani, deve essere finalizzato principalmente all’acquisto della prima casa (64%); il 18% invece, pensa che, a prescindere dall’uso che se ne farà, diventare proprietario di un immobile in una grande città rappresenti sempre un buon investimento. Il 12%, infine, punterebbe sull’acquisto di una casa da riaffittare immediatamente in modo da ottenere una fonte aggiuntiva di reddito.
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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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