Arriva la stretta sui bonus casa

Controlli più severi sul possesso dei requisiti
Pubblicato il 26 November 2021
Il governo italiano ha annunciato in questi giorni controlli più severi sul possesso dei requisiti per accedere ai bonus casa. L’obiettivo dei controlli è quello di minimizzare il rischio truffe, anche visto che le misure hanno un peso non irrilevante sui conti pubblici. Il discorso dei controlli più stringenti vale soprattutto per il Superbonus 110%, quello che garantisce la detrazione superiore alla somma spesa per lavori di ristrutturazione che assicurino all’immobile il miglioramento di almeno due classi energetiche.
Lavori che costano e che si vanno a sommare per molti alle rate dei mutui prima casa stipulati.
Truffe diffuse (troppo)
Secondo l’Agenzia delle Entrate, un anno dopo l’introduzione del Superbonus, sono state scoperte una serie di operazioni fraudolente che hanno generato 800 milioni di euro di crediti inesistenti. I controlli sono a campione, fa notare l'Agenzia delle Entrate, per cui è lecito pensare che le dimensioni del fenomeno siano molto più vaste. Senza dimenticare che finora sono state poche le procedure avviate.
Cessione di crediti inesistenti
La situazione è ancora più preoccupante solo a considerare che spesso sono stati coinvolti nelle truffe i cittadini inconsapevoli, quelli che si sono ritrovati nel cassetto fiscale fatture relative a opere mai eseguite. Secondo le rilevazioni dell'Agenzia delle entrate, la maggior parte delle irregolarità riguarda cessioni di crediti inesistenti, riferite a interventi edilizi mai effettuati.
I crediti fittizi sono solitamente soggetti a una serie di passaggi, fatti nell’intento di eludere i controlli: l'obiettivo è arrivare a cedere i crediti a degli intermediari finanziari che poi li monetizzano. Le procedure sono complesse, tanto da lasciare immaginare un ricorso massiccio a esperti di finanza.
Azione sanzionatoria troppo limitata
Per legge, il recupero del credito può essere effettuato nei confronti del primo cedente, cioè nei confronti del cittadino che commissiona gli interventi: quindi si esclude dai controlli l’intermediario che attua l’operazione fraudolenta.
Proprio per questo, consiglia l'Agenzia delle Entrate, va prestata attenzione a quello che si firma quando vengono proposte tali operazioni. I tecnici del ministero dell’Economia lavorano adesso a una serie di norme per incrociare i dati sulle fatture con i dati dei flussi bancari degli operatori, in modo che possano utilizzare i due strumenti solo una serie di operatori qualificati.
Ipotesi proroga Superbonus
Nel frattempo è arrivato il via libera alla Manovra di Bilancio 2022 che, però, non ha messo fine ai cambiamenti relativi ai bonus. Sta prendendo corpo, soprattutto, l’ipotesi di una proroga del Superbonus per abitazioni unifamiliari: sarà un vantaggio per chi presenterà la comunicazione di inizio lavori entro il 1° marzo 2022 oppure raggiungerà, entro i primi sei mesi dell’anno, il 60% dei lavori.
Secondo i primi calcoli, le ipotesi che si incrociano sui tavoli tecnici del governo, avrebbero costi contenuti: meno di 200 milioni di euro. E c'è anche chi, nel governo, confida di offrire il Superbonus a chiunque completi almeno il 30% dei lavori entro giugno. Ancora in forse, invece, il tetto Isee: eliminato dal governo come condizione d’accesso al bonus, è considerato indispensabile da molte delle forze politiche.
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Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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