Errori sull’Ecobonus, ultimi giorni per inviare le correzioni all’Enea
29 ott 2019 | 2 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.

Devono essere comunicate entro il 30 novembre prossimo
L’Enea, l’ente energia che gestisce e monitora i flussi legati agli sconti fiscali sul risparmio energetico, ha chiarito i termini entro cui poter rimediare agli errori delle comunicazioni sugli Ecobonus per i lavori effettuati nel 2018. La data di scadenza, entro cui inoltrare le correzioni, è lo stesso utilizzato per correggere gli errori sulle dichiarazioni fiscali; la trasmissione, quindi, dovrà essere effettuata entro il 30 novembre 2019.
La spiegazione è contenuta in una Faq (domande frequenti) pubblicate e aggiornate sul sito dell’Enea (http://www.acs.enea.it/faq/) in cui si specifica che le modifiche della documentazione obbligatoria già inviata “eventualmente consentite dipendono dall’anno in cui è stata trasmessa ad Enea la richiesta di detrazione”.
Nelle Faq, gli esperti Enea, dunque, rispondono a un quesito di un contribuente: “Ho sbagliato ad inserire alcuni dati nella documentazione obbligatoria che vi ho inviato tramite il vostro sito. Ora mi sono accorto dell'errore e vorrei correggerlo. Come posso fare?”.
Per gli esperti Enea, come detto in precedenza, tutto dipende dall’anno in cui sono stati completati i lavori. È quello infatti a determinare la possibilità o meno delle modifiche.
Fatta questa premessa nella risposta si specifica che: “per i lavori completati fino a tutto il 2017, non è più possibile modificare nulla, mentre “per i lavori completati nel 2018 è possibile rettificare i dati entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi, presumibilmente il 30 novembre 2019, accedendo al sito d’invio 2018”.
Enea poi precisa che “i documenti per i quali non si è ricevuto il codice CPID, codice personale identificativo, risultano ancora in lavorazione e quindi non inviati all'Enea. Inoltre, non è necessario rettificare la documentazione qualora sia stato indicato un nominativo diverso dall'intestatario del bonifico o della fattura, o non sia stato indicato che possono beneficiare dell'agevolazione più contribuenti”.
Ritornando ai lavori entro il 31 dicembre 2017, un barlume di speranza c’è. Sempre nella risposta Enea riporta che: “per i lavori completati entro il 31/12/2017, per quanto non sia più possibile modificare la richiesta già inviata, la Circolare dell’AdE n.20/E del 13/5/2011 riconosce il diritto del contribuente a fruire della detrazione anche per quelle spese che erroneamente non siano state riportate nella stessa, purché l’importo delle spese sostenute sia stato indicato correttamente nelle relative dichiarazioni dei redditi e tali spese, in sede di controllo formale, risultino opportunamente documentate”. Quindi fa fede rispetto alle imprecisioni di invio quanto riportato in dichiarazione.
È bene sapere che per usufruire delle agevolazioni Ecobonus, le norme prevedono che bisogna trasmettere le comunicazioni e i dati richiesti entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori.
29 October 2019 di Cristina Bartelli
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