Quale sarà l'impatto di lungo periodo della pandemia di Covid-19 sull'immobiliare Usa? Se lo è chiesto Forbes, che in un articolo ha provato a tracciare l'avvenire del settore. La testata americana spiega che gli effetti recessivi potrebbero modificare drasticamente domanda e offerta del mercato nei prossimi anni.
Per questa ragione, decidere di investire negli immobili o fare un mutuo oggi potrebbe richiedere valutazioni particolarmente complesse. Occorre tenere conto di diversi fattori e della loro possibile evoluzione. Normalmente, infatti, gli immobili proteggono il patrimonio dall’inflazione e, se messi in affitto, garantiscono introiti regolari. Negli ultimi 6-12 mesi, però, il quadro è cambiato radicalmente e la pandemia ha innescato un domino di eventi che potrebbe avere ricadute anche nel lungo periodo, non solo sulle compravendite ma anche sui canali che le gestiscono. È stata impressa una fortissima accelerazione, ad esempio, al processo di digitalizzazione degli acquisti a scapito dei negozi fisici, contribuendo al tracollo di un settore che già da anni perdeva campo.
Anche l'abitudine di lavorare, che si sta affermando – in prospettiva – anche a emergenza finita, potrebbe determinare cambiamenti profondi nella struttura degli uffici o nella geografia delle locazioni. Le imprese potrebbero aver bisogno di meno spazio, dovendo ospitare i lavoratori a rotazione e non ciascuno con la propria scrivania.
Tutto questo non vuol dire che investire nel mattone in questo periodo sia una pessima idea: ci sono sicuramente opportunità significative, purché si tenga conto che il settore potrebbe non offrire la sicurezza e la stabilità del reddito che ha storicamente garantito. Occorre quindi interpretare con attenzione i segnali di cambiamento che provengono dal mercato per scommettere sul “cavallo giusto”.
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