Affitti, l’aumento è da record

Gli affitti nei capoluoghi

Anche se gli aumenti variano in modo considerevole da città in città, la tendenza al rincaro è molto diffusa: i prezzi sono saliti in 52 capoluoghi degli 84 analizzati.

Tra le città con i maggiori incrementi ci sono Campobasso (+8,1%), Catanzaro (+6,5%), Rimini (+5,3%) e Caserta (+5%). Anche i principali mercati immobiliari hanno mostrato un aumento dei canoni: Torino (+3%), Napoli (+1,9%), Milano (+0,6%), Palermo (+0,3%) e Firenze (+0,2%). Nelle città metropolitane, l’unica eccezione è Roma, con una piccola flessione, dello 0,1%.

Come detto, però, ci sono centri con prezzi in calo. I ribassi più significativi si sono registrati a Barletta (-9,9%), Trani (-7,7%), Chieti (-5,8%) e Asti (-4,9%).

Le città più care

Milano si conferma la città con i canoni di locazione più alti, con una media di 23,5 euro/mq. Seguono Firenze (20 euro/mq), Bologna (17,3 euro/mq) e Roma (16,5 euro/mq). Anche Como, Napoli e Bolzano registrano valori superiori alla media nazionale, rispettivamente con 16 euro/mq, 15 euro/mq e 14,7 euro/mq.

Le città più convenienti sono Caltanissetta (4,6 euro/mq), Reggio Calabria (5,5 euro/mq) e Cosenza (5,6 euro/mq).

Prezzi in calo solo in due regioni

Allargando lo sguardo su base regionale, solo Trentino-Alto Adige (-2,2%) e Friuli-Venezia Giulia (-2,1%) sfuggono agli aumenti. I picchi dei rincari si osservano invece Molise (+11%), Calabria (+7,5%), Liguria (+6,1%), Abruzzo (+5,6%) e Basilicata (+5,1%).