Superbonus: per ora a usufruirne pochi palazzi, ma tante villette

Le difficoltà di approvazione dei lavori frenano i condomini
Pubblicato il 31 December 2020
Partenza al rallenty per il Superbonus. Secondo un monitoraggio dell’Ente per l’Energia, da inizio dicembre fino alla scorsa settimana sono stati meno di 200 gli interventi ammessi alla detrazione per un valore complessivo di circa 15 milioni e una spesa media di circa 100 mila euro.
A preoccupare però non è tanto il numero esiguo, ma la tipologia di immobili per cui è stata richiesta l’agevolazione. Per ora, infatti, si tratta in gran parte di riqualificazioni di ville singole o bifamiliari e di palazzi con poche unità.
Nel dettaglio, il monitoraggio dell’Enea rivela che sono stati 193 gli interventi autorizzati per una detrazione di circa 14,7 milioni e per crediti fino a 16,2 milioni di euro.
Pochi progetti presentati dai condomini
Il senso della misura varata dal Governo, però, al momento non sembra essere stato compreso appieno dai suoi destinatari principali: l’obiettivo era quello di favorire il recupero dei palazzi con decine o centinaia di unità abitative costruiti negli anni ’70 e ’80. Dal loro restyling passerebbe, infatti, gran parte della riduzione dell’impatto ambientale e della CO2 nei nostri centri abitati.
Ma perché ad aver chiesto l’accesso al superbonus sono stati invece finora prevalentemente i proprietari di villette e piccole unità?
Una prima ipotesi è legata alle difficoltà del processo di approvazione dei lavori da parte delle assemblee condominiali. Tali difficoltà, accentuate dai divieti di assembramento per contrastare il Covid19, investono sia i grandi centri urbani, sia le città di dimensione più piccola.
Cambio di mentalità
Occorre poi aggiungere l’indispensabile cambio di mentalità richiesto dall’agevolazione fiscale. Finora, infatti, i proprietari hanno gestito il tema dell’efficientamento energetico come una questione privata, dalla scelta del mutuo per la ristrutturazione alle procedure per accedere all’ecobonus tradizionale.
Il superbonus richiede invece un vero e proprio cambio di mentalità: si tratta infatti di partire da interventi “di condominio” per poi progettare migliorie a livello di singolo appartamento.
Superbonus anche per gli interventi negli appartamenti
Per favorire questo cambio di approccio, l’Agenzia delle Entrate nella sezione delle Faq, che raccoglie i quesiti più comuni da parte del contribuente, ha spiegato che è possibile ottenere il superbonus anche per gli interventi di efficientamento energetico realizzati nei singoli appartamenti contestualmente ad almeno uno degli interventi cosiddetti “trainanti”.
Gli interventi realizzati in concomitanza con l’intervento principale (quello che investe il condominio) vengono “trainati” e sono agevolati con la detrazione fiscale al 110%, rimborsata in cinque anni anziché in dieci.
Per ottenere il superbonus è però necessario rispettare un’altra condizione: gli interventi eseguiti nell’appartamento devono comportare un miglioramento di almeno due classi energetiche oppure, ove non possibile, perché l’appartamento è già in classe A3, il conseguimento della classe energetica più alta.
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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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