La cultura finanziaria delle famiglie italiane si conferma (purtroppo) parecchio contenuta. Lo rileva il V° Rapporto Consob 2019 sulle scelte d'investimento delle famiglie italiane appena reso pubblico. Dal report viene fuori che il 21% degli italiani non conosce nessuna nozione di base come inflazione, relazione rischio-rendimento, diversificazione, le caratteristiche dei mutui, interesse composto e nemmeno delle nozioni avanzate, ossia quelle riferite ai titoli obbligazionari. Soltanto il 12% conosce almeno quattro dei sette concetti a loro sottoposti e, ancora peggio, solamente il 2% definisce correttamente tutte le nozioni.
Il report non svela dati del tutto nuovi, anzi. In linea con le rilevazioni degli anni passati, emerge che, riguardo alla consapevolezza del livello di conoscenze finanziarie, il 34% degli italiani mostra un totale disallineamento fra le conoscenze reali e quelle percepite ex ante, cioè prima della verifica delle nozioni: questo si traduce, nel 14% dei casi, in una sovrastima e, nel 20% dei casi, in una sottostima delle nozioni stesse. Il divario tra le conoscenze reali e la valutazione ex post, cioè successiva alla verifica delle nozioni, mostra, per il 28% dei casi, una sovrastima della propria cultura finanziaria.
Il 54% degli italiani non sa calcolare una percentuale. Non è tutto, c'è di peggio. Gli italiani intervistati nel rapporto Consob si connotano per un basso livello di numeracy: il 54% del campione, infatti, non è in grado di eseguire un semplice calcolo percentuale.
Scelta d'investimento: l'italiano preferisce l'immobiliare. Il rapporto Consob ha valutato la cultura finanziaria degli italiani con riferimento anche alla conoscenza di alcune attività finanziarie tra le più note al pubblico: conto corrente, azioni e obbligazioni, fondi comuni d'investimento e Bitcoin. Ebbene più del 30% non conosce nessuno di questi prodotti. Il 20%, invece, risponde correttamente e qualifica con esattezza tre prodotti su cinque, ma soltanto un risicato 4% ottiene il massimo punteggio e li conosce tutti. Il prodotto più rischioso? Per il 50% sono le azioni, maggiormente volatili e esposte ad un maggior rischio di liquidità e di perdita del capitale. Se il discorso si sposta su un'ipotetica scelta d'investimento, gli italiani dichiarano di preferire le attività immobiliari a impieghi di natura finanziaria: questo a prescindere sia dall'orizzonte temporale che da obiettivi di rendimento.
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