Il mattone italiano va avanti, con compravendite e mutui prima casa in costante ascesa, ma mostra una certa fatica a scrollarsi di dosso la crisi. La casa, sempre considerata dagli italiani investimento principe, rimane su valori ancora lontani da quelli di inizio decennio. Un esempio: rispetto al livello medio evidenziato nel 2010 - primo anno in cui è disponibile una serie storica - nel secondo trimestre di quest'anno, i prezzi delle case sono diminuiti del 15,8%.
Crollo dei valori delle abitazioni esistenti. Il calo è stato reso noto dai dati Istat. Un crollo, dicono gli esperti, che vede sul banco degli imputati soprattutto le abitazioni esistenti i cui prezzi sono diminuiti del 22,1%. Al contrario, per quanto riguarda le abitazioni nuove, i dati parlano di lieve aumento, nell'ottica di un +0,8%.
Frenano i prezzi delle abitazioni esistenti, accelerano quelli delle nuove. Più in dettaglio, secondo l'Istat, nel secondo trimestre di quest'anno, l'Ipab, ossia l'indice dei prezzi delle abitazioni comprate dalle famiglie italiane è aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, quando era a -0,5%, mentre è diminuito dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Anche in questo caso, sostiene l'Istat, la lieve flessione tendenziale va attribuita soltanto al prezzo delle abitazioni esistenti che registrano un calo dello 0,7%, in leggero miglioramento rispetto al -1% del trimestre precedente. Per quanto concerne, invece, i prezzi delle abitazioni nuove, questi accelerano su base tendenziale e passano dal +1% del primo trimestre 2018 al +1,6% del secondo trimestre 2018.
Aumentano del +5,6% le compravendite. Sono tutti andamenti, spiegano gli esperti, che si manifestano in presenza di una conferma della fase di crescita dei volumi delle compravendite. Parliamo, sostiene l'Istat, di un +5,6% d'incremento tendenziale registrato nel secondo trimestre 2018 in base ai dati diffusi dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate per quanto riguarda il settore residenziale.
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