Ottime condizioni da banche e mercato immobiliare determinano un quadro positivo per chi vuole comprare casa
Pubblicato il 11 November 2015
Non è un caso se ormai si parla senza più ombra di dubbio di boom dei mutui, soprattutto mutui prima casa. I dati del 2015, forniti pochi giorni fa dall'Abi, dimostrano ancora una volta, ce ne fosse bisogno, quanto il settore sia in espansione: le nuove erogazioni di mutui, sostiene l'Abi, quest'anno registrano un incremento del 92% rispetto al 2014, se si prende in considerazione il dato sui dodici mesi, e del +56,7%, a ottobre, se si prendono in considerazione soltanto i primi dieci mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014. E c'è di più. La casa, infatti, è tornata a essere considerata oltreché bene di uso primario, vero e proprio strumento d'investimento. Secondo l'ultimo sondaggio Acri e Ipsos, la quota degli italiani che parla dell'immobiliare come di un investimento è balzata al 29%, dopo anni di tracollo: se nel 2006, infatti, il 70% degli italiani lo riteneva tale, l'anno scorso la percentuale era precipitata ad appena il 24%. In questo momento, sottolinea il report, il recupero accertato su questo dato è del 5%, toccando un 29% di media che evidenzia punte del 32-34% nel Centro e nel Sud Italia.
Momento d'oro. Che l'immobiliare viva un momento d'oro è sotto gli occhi di tutti: le condizioni per comprare bene, in questo momento, sono tantissime, e la voglia di acquistare casa è tornata prepotente a farsi sentire. Il primo dei fattori che rendono appetibile il mercato, inducendo all'acquisto, è quello riguardante i prezzi delle case che attualmente, se non sono proprio ai minimi, sono al livello più basso da almeno otto anni a questa parte, con ribassi che sfiorano il 20% rispetto ai prezzi (salati) del biennio 2007-2008. Secondo i dati dell'Uffficio studi Tecnocasa, in una città come Milano, per esempio, l'immobiliare ha perso, dal 2007, il 27,2%, Palermo il 37,4%, Verona il 36,6%, Genova addirittura il 44,8% e Bologna, ancora peggio, il 46.1%. Secondo Tecnocasa, due megalopoli come Roma e Napoli hanno vissuto il loro periodo peggiore nel 2012, quando i valori sono scesi di botto, rispettivamente, del 10,1% e del 12,7% (Roma ha perso il 10,9% anch enel 2013) così come Torino che ha visto crollare i prezzi soprattutto nel 2012 (-10,8%) e nel 2013 (-10,9%).
Voglia di mattone. La voglia di fare shopping nel mattone riguarda soprattutto le grandi città, dove si registra il rialzo netto delle transazioni che, in media, salgono del 7-8% secondo i dati dell'Agenzia delle entrate: a Milano il balzo in avanti è del 9,2%, a Roma del 5%, a Torino e Palermo addirittura del +16,3%, a Firenze dell'11,8%. E non è tutto, anzi. Se, infatti, le case risultano essere meno care, sembra stia diventando più facile trovare i denari necessari ad acquistarle. Perché? Perché i mutui costano meno che mai, e questo grazie alla combinazione di tassi ai minimi storici (addirittura negativi, se parliamo di Euribor) e di spread costantemente in discesa: dai massimi che li vedevano a oltre 400 punti base, nel momento peggiore, gli spread sono scesi fin quasi a toccare i livelli pre crisi, cioè prima del 2012, quando il mercato delle case è crollato, attestandosi attualmente in una forbice tra l'1,3% e l'1,5% (meno di 100 punti base).
Effetto spread e QE. A spingere il mattone, però concorrono anche le banche: complice il quantitative easing varato dalla Bce (e atteso ad ampliarsi ancora nei prossimi mesi), gli istituti di credito hanno ripreso a erogare mutui, soprattutto mutui prima casa, allentando un po' le condizioni richieste agli aspiranti mutuatari. Tanto che, certe banche, adesso si dichiarano disponibili a erogare mutui prima casa anche a chi abbia un contratto a tutele crescenti, mentre altri istituti sembrano tornati a finanziare il valore dell'immobile fino all'80%, percentuale impensabile fino a poco tempo fa. Infine, ultimo dato incontrovertibile, la ripresa dell'immobiliare è dovuta all'allentarsi della morsa delle tasse, con il rinvio (per ora) della riforma del catasto, abbandonando i computi basati sui vani sostituiti dai metri quadri, e col taglio delle famigerate Imu e Tasi sulla prima casa.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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