Gli aspetti positivi del Superbonus

I maggiori beneficiari sono stati i condomini
Pubblicato il 9 August 2022
Il Superbonus al 110% è stato una delle misure anti-crisi più invitanti e discusse. Varato in piena pandemia per permettere alle imprese di ripartire e alle famiglie di risparmiare, ha avuto risultati positivi ma anche critiche legate a controlli poco efficienti.
L'Oice, l'associazione aderente a Confindustria che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, ha provato a fare un bilancio analizzando i dati Enea e Cerved. E nel resoconto prevalgono senza dubbio gli aspetti positivi.
Chi usufruisce del Superbonus
L'analisi conferma che i maggiori beneficiari del Superbonus 110% sono stati i condomini. Al 30 giugno 2022, quasi il 50% delle agevolazioni è stato destinato agli edifici condominiali, contro il 34% degli edifici monofamiliari. Il resto è stato utilizzato da unità immobiliari con accesso autonomo.
La quota dei condomini è destinata ad ampliarsi ulteriormente. Nel momento in cui andrà a esaurirsi l'agevolazione (il 31 dicembre 2023), i fondi dedicati agli edifici condominiali supereranno il 70% del totale.
Il bonus da Nord a Sud
Una delle note più positive che emerge dall'analisi dell'Oice è l'omogeneità dell'incentivo, distribuito in modo piuttosto uniforme nelle diverse aree geografiche del Paese. Il Nord Est ha assorbito 7,7 miliardi, pari a 662,5 euro per abitante, con una quota destinata ai condomini inferiore alla media nazionale (44,7%).
Il Sud è al primo posto per importo complessivo (8,1 miliardi, per il 53% impiegati nei condomini) ma con un importo per abitante che si ferma a 602,2 euro. Simili sono i numeri del centro: 7 miliardi complessivi, pari a 596,5 euro per abitante. I fondi impiegati nel Nord Ovest sono invece pari a 555,2 euro per ogni abitante.
Un bilancio dell'incentivo
Nel complesso, spiega l'Oice, il Superbonus ha permesso di “raggiungere importanti target sul fronte del risparmio energetico, con miglioramenti concreti e duraturi nel tempo e benefici dal punto di vista del costo energetico degli edifici”.
C'è poi un tema di valorizzazione del patrimonio immobiliare: da questo punto di vista, l'agevolazione è in parte legata a future compravendite e, di conseguenza, al mercato dei mutui.
Va infine ricordato l'impatto sulle imprese, che grazie al Superbonus sono riuscite a ripartire dopo il fermo imposto dal primo lockdown. La tempesta non è passata: secondo l’Osservatorio Rischio Imprese Cerved di luglio 2022, il 42,2% delle imprese è vulnerabile e il 17,6% a rischio, con il settore delle costruzioni che continua a essere uno dei più esposti.
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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore Giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.
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