Efficienza energetica: Italia ancora lontana dagli obiettivi UE

La classe energetica G rimane ancora quella prevalente negli scambi
Pubblicato il 18 May 2021
Nonostante l’impulso dato alle ristrutturazioni immobiliari dalle varie agevolazioni fiscali, la qualità energetica delle abitazioni resta ancora molto bassa rispetto agli obiettivi fissati dall’Unione Europea.
A far emergere questo gap è un’indagine sulle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici frutto della collaborazione tra l’Enea, l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (Fiaip).
Nel 2020, funestato dagli impatti negativi dell’emergenza sanitaria da Covid 19, i dati confermano solo un consolidamento di quanto già registrato nel 2019.
La classe G resta prevalente
Se si guarda alle compravendite, tocca constatare il calo del dato relativo agli immobili di migliore qualità energetica sottoposti prima a ristrutturazione e immessi sul mercato, che passa dal 36% del 2019 al 30% del 2020.
L’indagine evidenzia come la classe energetica G sia ancora quella prevalente negli scambi immobiliari.
La percentuale di case nuove vendute appartenenti alle classi energetiche A1-4 e B è stata invece pari all’80%, un dato che dimostra quanto gli obblighi di legge sugli standard minimi da rispettare per le nuove costruzioni abbiano inciso notevolmente sui trend di mercato.
Quattro classi in termini di performance energetiche (G-D) coprono una percentuale che va dall’85% dei monolocali al 74% delle villette a schiera.
Spiccano le performance delle villette a schiera (16%) e delle ville unifamiliari (11%) in termini di edifici scambiati nelle prime classi energetiche (A1-A4).
In particolare, migliora il dato relativo alle villette a schiera che cresce di 6 punti percentuali rispetto al 2019.
Si consolida il dato degli edifici di pregio scambiati che ricadono nelle classi energetiche A1-4, mentre cresce in maniera significativa il dato di quelli semicentrali, passando dal 5% del 2019 all’11% del 2020.
Il costo come ostacolo alla svolta
Dall’analisi emerge come il fattore finanziario rappresenti ancora l’ostacolo principale al miglioramento della qualità energetica degli edifici a prescindere dalla possibilità o meno di chiedere un mutuo ristrutturazione o un’agevolazione fiscale.
Secondo Fiaip, Enea e Icom, a parte le questioni strutturali di mercato, il fattore finanziario resta, nella percezione degli agenti immobiliari, il principale ostacolo in termini sia assoluti (disponibilità di spesa, scarsa propensione a pagare un costo superiore) che relativi, inteso come bilanciamento tra costi e benefici percepiti.
Tra gli agenti immobiliari prevale una valutazione positiva rispetto all’impatto effettivo del Superbonus 110% sul mercato immobiliare nel 2021: il 36% del campione sostiene infatti che il Superbonus 110% ha già avuto un impatto sul mercato, nonostante la recente adozione, e il restante 12% reputa tale impatto di entità significativa.
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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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