Shopping online, spostamento verso luoghi più assolati e smart working. Sono alcuni dei trend che la pandemia ha accelerato e che probabilmente rimarranno anche dopo la crisi sanitaria che sta investendo tutto il mondo. Trend che modificheranno il mercato immobiliare, presentando (come sempre accade in questi casi) sia rischi sia opportunità.
Lo sottolinea l’Outlook 2021 di Nuveen Real Estate.
Se è e vero che le banche centrali proseguiranno nelle loro politiche accomodanti, favorendo quindi i mutui e sostenendo il mercato immobiliare, è anche vero che la vita nelle grandi città verrà modificata: il lavoro da casa prenderà sempre più piede soprattutto nelle aree urbane sulle coste degli Stati Uniti e nei centri europei più “vecchi” dal punto di vista demografico.
Secondo Nuveen RE, non mancheranno le opportunità di investimento per i prossimi dieci anni, con gli investitori istituzionali che punteranno decisi sugli asset alternativi: al momento, questo segmento vale circa il 12% negli Stati Uniti e meno del 10% in Europa. Si stima che possa superare il 50% entro il 2030.
La spinta arriverà da diversi fattori. Cresce la domanda di strutture e alloggi per la popolazione che invecchia sempre più rapidamente, supportando l’immobiliare sanitario. Ma anche l’evoluzione tecnologica giocherà un ruolo cruciale, facendo lievitare l'appetibilità di spazi per data center, ambienti per agricoltura controllata e ripetitori per la connessione mobile.
Diminuiranno gli investimenti negli uffici classici e nelle strutture adibite alla vendita al dettaglio, ma cresceranno gli asset alternativi come housing sociale, alloggi per studenti e appartamenti unifamiliari da affittare.
Inoltre, l’attenzione sempre più alta della comunità finanziaria per la sostenibilità dirotterà sempre più investimenti in edifici a basse (o nulle) emissioni di CO2.
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