In calo la disponibilità di spesa degli italiani
5 giu 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Pubblicato il 5 June 2015
Scende la disponibilità di spesa degli italiani che, fra crisi e prezzi, restano sparagnini su quanto tirare fuori dal portafoglio per gli immobili. Al di là di mutui casa e rate, dunque, il paese reale dimostra di stentare un po' a consolidare una vera ripresa del mattone. Lo evidenzia l’Ufficio studi Tecnocasa che ha preso in considerazione la disponibilità di spesa degli italiani a gennaio 2015. Dall'analisi è emerso che, nelle grandi città italiane, la concentrazione maggiore della richiesta viene ricompresa nella fascia più bassa della spesa, quella cioè che arriva fino a 119 mila euro, nella quale si riconosce il 24,5% dei nostri connazionali. Il dato è significativo, visto che, rispetto a un anno fa, aumenta di un buon 5% la percentuale che riguarda la classe di spesa più bassa. Segue, col 23,1% degli italiani, la fascia di spesa compresa fra 120 e 169 mila euro, fascia che, come le altre, si evidenzia i diminuzione come percentuale di richiesta.
L'eccezione delle grandi città.Tra le grandi città, rispetto alla media, si discosta Roma, dove la maggior parte delle richieste, pari al 26,9%, riguarda degli immobili che hanno un valore compreso tra 250 mila e 349 mila euro; poi ci sono Milano e Firenze, dove la maggior concentrazione è nella fascia compresa tra 170 mila e 249 mila euro; Bologna, dove incide di più la fascia di spesa compresa fra 120 mila e 169 mila euro.
In tutti gli altri capoluoghi, che però non siano grandi città, si registra l'aumento deciso della percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere fino a 119 mila euro: dodici fa incidevano per un buon 38,5%, adesso incidono per il 44,6%. Si mostrano invece in diminuzione le percentuali delle richieste nelle altre fasce di spesa, soprattutto quelle comprese fra 120 mila e 169 mila euro e quella fra 170 mila e 249 mila euro.
Le città piccole spendono poco.Nelle realtà più piccole, si evidenzia l'aumento nella concentrazione delle richieste nelle fasce più basse di spesa, con percentuali decisamente più elevate rispetto alle grandi città. Tutto questo perché i prezzi degli immobili sono più bassi e perché la capacità di spesa si dimostra diminuita un po' in tutto il Paese per colpa della crisi imperante.
Niente da fare invece per le disponibilità di spesa maggiore, lasciate solo ai paperoni del nostro paese, cioè a una minoranza privilegiata. Solo l'1,7% degli italiani è disposto a spendere oltre 630 mila euro, soltanto il 3,2% da 475 mila a 629 mila euro, l'8,2% da 350 mila a 474 mila euro, e il 16,8% da 250 mila a 439 mila euro.
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