Mutuo casa più difficile in Liguria
26 lug 2012 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Il mercato immobiliare italiano va male ma le dimensioni di questo mercato alla luce della crisi e la mappatura dei punti d forza e di quelli di debolezza del mercato stesso raramente vengono messi in mostra. Ci ha pensato l'Agenzia del territorio in collaborazione con l'Abi a pubblicare i dati del 2011 nel Rapporto immobiliare 2012 che contiene i principali dati sull'immobiliare italiano a cui è abbinato lo studio regionale che rivela il grado di sofferenza delle famiglie nel sostenere il mutuo casa.
Parliamo di dati. La buona notizia è che, nonostante la crisi, l'acquisto di un immobile medio risulta ancora sostenibile dalle famiglie italiane: l'indice di sostenibilità infatti è al 5,3%, poco meno rispetto al 2010, anche se superiore dell'1,5% sul 2008, anno d'inizio crisi. E anche se nel 2011 si è evidenziata la riduzione del 2,3% dei volumi di compravendita del mercato delle abitazioni (il calo maggiore è avvenuto nei capoluoghi) e sono state vendute l'1,5% in meno di abitazioni (per un totale di 62 milioni di metri quadrati), secondo lo studio l’andamento del mercato residenziale rimane positivo, almeno nelle otto principali città italiane (Milano, Roma, Napoli, Palermo, Torino, Firenze Genova e Bologna). Le compravendite sono state in rialzo del 2,4% con un fatturato stimato in 25,2 miliardi di euro, in aumento del 3,2% sul 2010.
Le brutte notizie, arrivano circa l'accessibilità dell’acquisto della casa, calcolata secondo alcune variabili come prezzo d'acquisto, reddito familiare, loan-to-value (cioè il rapporto tra valore della casa e importo per il mutuo) e durata del finanziamento. Dall’analisi emerge che l'anno scorso le famiglie più in difficoltà per comprare l'abitazione sono state quelle liguri.
In Liguria, secondo lo studio i prezzi medi delle case sono superiori del 70% rispetto a quelli del resto d'Italia nonostante i liguri posseggano in media redditi in linea con quelli del resto della nazione. Alto costo al metro quadro e mercato delle case vacanza molto, forse troppo, ampio sono i due fattori che rendono questa regione quasi proibitiva per quanto concerne l'acquisto della casa. Non sono messi bene neppure i nuclei familiari del Lazio, della Campania (che resta la regione più cara tra quelle meridionali), della Toscana, della Val d'Aosta,dell'Emilia Romagna e della Lombardia.
Paradossalmente, in Molise, Basilicata e Calabria, regioni che mostrano redditi inferiori alla media nazionale la sostenibilità all'acquisto della casa è maggiore. La Calabria, addirittura, evidenzia l'indice di accessibilità all'acquisto della casa più basso di tutta Italia, inferiore di quasi il 60% rispetto alla media nazionale. Basso anche l'indice anche della Sicilia.
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