Mutui under 36, brusco risveglio
A rischio l'offerta di mutui fissi al 100%
Il rialzo dei tassi fissi sui mutui, dovuto alle tensioni economiche generate dalla guerra in Ucraina e dal costo dell’energia, sta creando un effetto domino per quanto riguarda i criteri di erogazione del mutuo, a condizioni agevolate, per chi ha meno di 36 anni, per l’acquisto della prima casa.
Il tasso vincolato non conviene più alle banche
La legge stabilisce che tra le condizioni di vantaggio per chi lo richiede, ci sia quella di applicare al mutuo, un tasso calmierato del finanziamento ovvero “il tasso effettivo globale (TEG)" che "non può essere superiore al tasso effettivo globale medio (TEGM), pubblicato trimestralmente dal Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi della legge 7 marzo 1996, n.108”.
Cosa significa? Per legge le banche devono rispettare le condizioni sul tasso. Ma la legge è arrivata prima della controtendenza in atto per i mutui a tasso fisso che ha visto l’aumento per un finanziamento ventennale della soglia del 1,2%, un aumento di quattro volte rispetto ai valori di dodici mesi fa.
Il bivio per le banche
Le banche si trovano dunque di fronte a un bivio. Se applicassero le condizioni previste dalla legge, il tasso da calcolare, valido, fino a fine giugno, è pari a 1,99%. Questo valore ha spinto diverse banche a fermare l’erogazione di mutui fissi 100% i cui TEG, a causa dell’aumento in corso dei tassi di interesse, tendono a superare il limite imposto. Per le banche il risultato è in perdita; ecco spiegata la possibilità che l’offerta cali drasticamente dal panorama creditizio.
Quello che sta accadendo lo spiegano gli esperti di Facile.it: «La norma, nata come strumento a difesa dei giovani, si sta trasformando in un ostacolo», osserva Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it. «Il cortocircuito nasce dal fatto che il TEGM oggi in vigore è stato calcolato sulla base dei tassi riferiti al periodo ottobre-dicembre 2021, quando le condizioni di mercato erano nettamente più basse. Con l’aumento dei tassi fissi rilevato nelle ultime settimane, oggi diverse banche faticano a stare sotto la soglia legale e pertanto non possono più proporre mutui 100% under 36 a tasso fisso. Se gli indici continueranno a salire, questo tipo di offerte potrebbe presto scomparire» conclude l’esperto di Facile.it.
I mutui under 36 sono tra quelli più richiesti (finora)
Per le richieste sui mutui, la parte del leone la fanno proprio le richieste legate alla normativa in vigore fino al 31 dicembre 2022.
Secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, nel primo trimestre dell’anno l’età media degli aspiranti mutuatari è scesa a 37 anni e mezzo (era 41 anni appena 12 mesi fa) mentre la prima casa, si compra, sempre in media, a 35 anni (erano 39 nel primo trimestre 2021).
Torna, poi, a crescere, di ben 17 punti percentuali, la richiesta di mutui per l’abitazione principale: il 77% delle domande di finanziamento raccolte online nei primi tre mesi del 2022 era per questa finalità. Sul fronte dei tassi si registra, poi, l’aumento di quelli fissi e oggi, secondo le simulazioni di Facile.it, un mutuo medio può costare 12.300 euro in più rispetto a dodici mesi fa.
Le disposizioni per i mutui under 36 per l’acquisto della prima casa
Il decreto Rilancio e la legge di bilancio 2022 hanno, rispettivamente, introdotto e prorogato fino al 31 dicembre 2022 le disposizioni per il sostengo dell’acquisto della prima casa da parte di giovani, o giovani coppie. I criteri per accedere alla disciplina gestita da Consap è non avere compiuto i 35 anni di età, con un patrimonio certificato Isee fino a 40 mila euro e un finanziamento per la casa fino a 250 mila euro.
In questo caso si può usufruire di garanzia statale fino all’80%, del tasso calmierato e da un punto di vista fiscale, oltre alle tradizionali agevolazioni prima casa anche un abbattimento delle imposte ipotecarie e di registro.
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