Arriva la stretta sull’Imu per i coniugi
21 dic 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Introdotta nella legge di conversione del decreto fiscale
La modifica, introdotta nella legge di conversione del decreto fiscale (legge 215/21) prevede che, per i membri del nucleo familiare (marito e moglie) con la residenza in immobili diversi, l’agevolazione Imu valga per un solo immobile per nucleo familiare scelto dai componenti del nucleo familiare stesso, sia nel caso di immobili siti nello stesso comune, sia dove gli immobili sianoubicati in comuni diversi.
La situazione
La norma offre un chiarimento e mette un punto a una prassi che si era diffusa negli ultimi anni. I coniugi, se avevano abitazioni in comuni diversi e fissavano la residenza ciascuno in un immobile nominandolo come prima casa e motivandolo per ragioni familiari/lavorative potevano usufruire dell’esenzione Imu in pratica su due immobili raddoppiando lo sconto fiscale.
Questa pianificazione fiscale domestica trovava un appoggio in una circolare del 2012 del ministero dell’economia. Per le norme Imu l’esenzione prima casa spetta alla sola abitazione dove il nucleo familiare risiede non valendo per immobili diversi nello stesso comune.
Cosa stabiliva il ministero dell’economia
Nel documento di prassi amministrativa invece si apriva a una interpretazione particolare e si diceva che: “il legislatore non ha, però, stabilito la medesima limitazione nel caso in cui gli immobili destinati ad abitazione principale siano ubicati in comuni diversi, poiché in tale ipotesi il rischio di elusione della norma è bilanciato da effettive necessità di dover trasferire la residenza anagrafica e la dimora abituale in un altro comune, ad esempio, per esigenze lavorative”.
Aprendo dunque la strada a opzioni non però accettate pacificamente, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con accertamenti e le controversie sono finite davanti al giudice fino ad arrivare all’esame della corte di cassazione.
La corte di cassazione
E proprio i giudici della corte di cassazione con le ordinanze n. 4166 del 2020 e n. 4170 del 2020 hanno affermato che, nel caso in cui non è unico il riferimento alla residenza anagrafica e alla dimora abituale del nucleo familiare, l'esenzione non spetta in nessun caso se i comuni sono diversi, creando quindi una disparità di trattamento tra i coniugi che hanno stabilito una diversa residenza nello stesso comune (per i quali spetta per un solo immobile, ai sensi dell'attuale configurazione del comma 741) e quelli che invece l'hanno fissata in comuni diversi.
La nuova norma
Ora la norma arriva a dirimere la questione e affidare al contribuente la scelta di uno e un solo immobile sul quale applicare l’esenzione Imu prima casa.
Per le situazioni per cui permane questa situazione e che hanno chiuso il 2021 affidandosi alla circolare del ministero e hanno fatto il saldo Imu, non cambia nulla considerando però che il valore di prassi ministeriale potrebbe trovare contestazioni future con l’Agenzia delle Entrate, per il 2022 la situazione cambia e va ridotta l’esenzione.
21 December 2021 di Cristina Bartelli
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