Usura tassi validi fino a giugno

C’è ancora tempo fino alla fine di giugno per confrontare i tassi dei vostri mutui con quelli attualmente in vigore, stabiliti dalla Banca d’Italia, per delimitare la soglia di usura. Scade infatti il 30 di questo mese il secondo trimestre di riferimento per il 2016.

Ricordando che, secondo la legge 108/1996, si parla di usura da parte dei mediatori nel caso in cui gli oneri sostenuti dal cliente, “avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari, risultano comunque sproporzionati rispetto [...] all'opera di mediazione”, i tassi soglia fino a fine mese sono dell’8,375% per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, e del 7,4% per quanto riguarda i mutui a tasso variabile.  I tassi effettivi globali medi (TEGM) su base annua rilevati nell’ultimo trimestre 2015 sono stati del 3,39% per i finanziamenti per l’acquisto di casa a tasso fisso mentre per il tasso variabile si parla del 2,72%.

I tassi soglia per determinare il reato di usura, secondo quanto comunicato da Bankitalia, sono stati calcolati tenendo conto dei livelli raggiunti dal costo del denaro alla fine del 2015. In particolare, i tassi effettivi globali medi (TEGM) registrati nel quarto trimestre del 2015 sono stati in diminuzione per il credito personale (-68 punti base) e per il credito finalizzato oltre 5.000 euro (-43 punti base), mentre per quanto riguarda il leasing immobiliare a tasso fisso hanno presentato un aumento di 87 punti base. In particolare la percentuale sul capitale finanziato riservata agli operatori a fine 2015 è risultata essere del 6,3% per i finanziamenti alle famiglie e dell’1,63% per i mutui ipotecari.

Alla luce delle decisioni della Banca Centrale Europea, anche a inizio 2016 si sono confermati i cali nei tassi di interesse su mutui e prestiti. Secondo il più recente rapporto Abi, nel mese di aprile il tasso medio si è attestato al 2,30%, al nuovo minimo storico (contro il 2,33% del mese precedente e il 5,72% precedente alla crisi, a fine 2007), il che agevola l’aumento della domanda, ancora positiva secondo Crif con una richiesta in aumento del 17,3% annuo a marzo, e delle somme erogate. Nello stesso mese infatti la variazione annua dello stock di mutui finalizzati all’acquisto di abitazioni, è stata positiva dell’1,1%.

Secondo l’Osservatorio sui mutui di Mutui.it e Facile.it, comunque, la richiesta di prestiti per la casa non eccede i livelli di reddito degli italiani, giustamente prudenti. Nello scorso semestre il finanziamento medio erogato è stato in calo del 3,8% a circa 118 mila euro (123.500 euro per i mutui prima casa, in calo rispetto ai precedenti 125 mila), con una frenata anche per quanto riguarda il loan to value, ovvero il valore del prestito rispetto a quello dell’immobile da acquistare. Tale valore è sceso al 53,5% (62,2% per i mutui prima casa); tenendo conto che le banche “potrebbero” concedere prestiti anche superiori, almeno fino all’80% del valore della casa, tale percentuale mostra una sorta di “prudenza” anche da parte degli istituti di credito nel concedere prestiti almeno pari a quella dei clienti nel richiederli. Si allarga poi il divario tra gli importi richiesti e quelli erogati: il 4,6% nel semestre considerato (5% per i mutui prima casa), a fronte di una quasi parità nel periodo precedente.

9 June 2016 di

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