Mutui e documenti: cosa sapere

Non bastano le difficoltà che molti incontrano, per la propria oggettiva situazione economica, ad ottenere un mutuo. Spesso a ostacolare l’erogazione dell’agognato finanziamento ci si mette anche la distrazione, che porta a “dimenticare” di includere documenti necessari al completamento della domanda. Facciamo il punto della situazione, anche per rispondere ad alcune perplessità dei nostri lettori.

Secondo uno studio dell’associazione Assovib, di cui fanno parte società che effettuano valutazioni immobiliari indipendenti, su oltre 300 mila operazioni oltre il 40% delle perizie, necessarie nel 65% dei casi ad ottenere nuovi mutui, si blocca sul nascere a causa dell’incompletezza della documentazione. E in generale causa un ritardo medio delle procedure di 11 giorni.

Come evitare di aggiungere ulteriori difficoltà al già difficile iter per l’ottenimento di un mutuo per l’acquisto di casa? Occorre, naturalmente, essere bene a conoscenza dei documenti necessari, e consegnarli debitamente a chi di dovere.

Quali sono quindi questi documenti? Gli incartamenti da presentare quando si presenta una domanda di mutuo sono di due tipi. Da un lato, quelli relativi all’immobile da acquistare. Dall’altro, quelli relativi alla propria situazione reddituale di solvibilità.

Lato immobile, occorre che l’istituto bancario prescelto per erogare il mutuo venga in possesso della proposta d’acquisto o dell’atto preliminare, della planimetria catastale dell’immobile nella versione più aggiornata, del certificato di abitabilità, dell’atto di provenienza (o del modello 240 o modello 4 dell’ufficio successioni in caso l’immobile sia stato ereditato) e delle concessioni edilizie, nel caso si trattasse di un immobile di nuova costruzione.

Lato richiedente, occorre presentare documenti (non autocertificazioni) che attestino la sostenibilità della rata del finanziamento, che non può superare un terzo dello stipendio per essere considerata tale. Solitamente servono attestazioni degli ultimi due stipendi o assegni pensionistici ricevuti (quindi, le ultime due buste paga o gli ultimi due cedolini incassati). In caso di lavoratore dipendente, potrebbe servire la dichiarazione dell’anzianità di servizio rilasciata dal datore di lavoro. Occorre poi l’ultima dichiarazione dei redditi, Cud o 730, o ancora, in caso il richiedente fosse un lavoratore a partita Iva, gli ultimi due Modelli Unici compilati e l’ultimo F24 versato per le tasse, oltre all’estratto della CCIA con l’attribuzione della partita Iva, la visura camerale, quando presente, e l’attestato di iscrizione all’eventuale albo professionale di appartenenza. Il tutto unitamente, per ogni tipo di lavoratore, all’ultimo estratto conto bancario, alla copia di un documento di identità in corso di validità, del certificato di nascita, del codice fiscale, dello stato di residenza e di famiglia, utile alla banca per comprendere l’eventualità di persone a carico. Si deve poi includere, in caso il mutuatario sia coniugato, l’atto di matrimonio compreso di accordi patrimoniali presi tra i coniugi, o la sentenza di divorzio nel caso si tratti di persona non più sposata. Se il richiedente è single, la cosa va confermata con un certificato di stato libero. In caso di cittadini extracomunitari, occorre presentare il permesso di soggiorno.

Se poi si richiede il mutuo per ragioni diverse dall’acquisto, occorrerà presentare, ad esempio, l’autorizzazione del Comune ad effettuare lavori e il preventivo per la loro realizzazione; se si tratta di una sostituzione di mutuo, si dovrà fornire copia degli ultimi pagamenti versati, insieme al contratto del mutuo precedente.

6 November 2017 di

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