Domande, tassi e sofferenze

Stando ai numeri, il Fondo Garanzia Prima Casa è stato un grande successo. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), tra il gennaio 2015 e il dicembre 2016 la misura governativa volta ad agevolare l’accesso ai mutui casa a coloro che non dispongono di sufficienti garanzie ha ricevuto 14 mila richieste, per un valore di mutui erogati superiore a 1,6 miliardi di euro. Di tale cifra, 1,2 miliardi sono già stati erogati, mentre circa 400 milioni sono ancora in attesa di essere versati. Al Fondo, secondo quanto comunicato, hanno aderito con apposita convenzione 167 istituti di credito e finanziari, oltre il 70% del totale degli sportelli bancari presenti sul territorio nazionale. La lista di tali istituti è consultabile sul sito di Consap.

Tra i richiedenti, il 63% ha meno di 35 anni: la fascia di età, cioè, più esposta al rifiuto delle banche perché più spesso titolare di lavoro precario e quindi meno garantita. In presenza della garanzia statale del 50% della quota capitale del mutuo per acquisto o ristrutturazione della prima casa non di lusso (fino a 250 mila euro), infatti, gli istituti di credito non possono pretendere altre garanzie. Ricordiamo che, in ogni caso, la richiesta può provenire da clienti di qualsiasi età e di qualsiasi reddito, purché non proprietari di altri immobili ad uso abitativo se non ereditati o dati in uso gratuito a genitori o fratelli.

Buone notizie, dunque, per il mondo dei mutui; ma allo stesso tempo, come spesso succede, esiste l’altra faccia della medaglia. Secondo il bollettino mensile di Abi sul settore bancario, infatti, il mercato dei mutui è sì in risalita, pur con tassi in leggera crescita, ma sono in risalita anche le sofferenze bancarie.

Da un lato si parla infatti di un +0,7% annuo a gennaio negli impieghi concessi dalle banche (a dicembre il dato si fermava ad un +0,4%), con un +1,1% solo per famiglie e imprese (a dicembre era il +0,9%), mentre in totale i prestiti alle famiglie sono saliti a dicembre 2016 dell’1,9% annuo. Prevalgono ancora nettamente i mutui a tasso fisso (il 78% del totale), mentre il dato particolare sui tassi di interesse a gennaio 2017 è in leggera risalita al 2,1% medio contro il 2,02% di dicembre. Banca d’Italia, negli ultimi dati pubblicati, registra invece un calo dei tassi di interesse sui finanziamenti alle famiglie per l’acquisto della casa, aggiungendo le spese accessorie: il 2,32% contro il 2,35% del mese precedente.

D’altro canto, il dato sulle sofferenze nette in capo ai bilanci bancari a dicembre 2016 evidenzia un rialzo a 86,9 miliardi (contro gli 85,2 di novembre), con un rapporto sofferenze nette/impieghi totale del 4,89% (contro il 4,91% della fine del 2015).

Coerente il dato di Banca d’Italia, che parla invece di un aumento generalizzato dei finanziamenti dell’1,1% annuo a dicembre con un aumento delle sofferenze a 200,9 miliardi di euro contro i 199,06 del mese precedente. Anche se Bankitalia appare più ottimista; le sofferenze risultano complessivamente in calo annuo dello 0,7%.
 

20 February 2017 di

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