Mercato dei mutui, aumentano le erogazioni

Come era da aspettarsi, dopo il sospiro di sollievo comunicato dalla decisione della Bce di non sospendere (o almeno non del tutto) l’acquisto di titoli di Stato, nonché di mantenere i tassi al livello attuale, anche il mercato dei mutui ha ripreso a respirare, forte di tassi di interesse ancora ai minimi storici.

Il bollettino mensile di Abi infatti mostra che il mercato, dopo aver registrato una sorta di frenata il mese scorso, a settembre ha rivelato che l’ammontare totale di mutui in vigore tra le famiglie italiane è aumentato del 3,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, segnando il culmine di un trend che già nel 2016 mostrava decisi segnali di miglioramento.

Ad ottobre 2017, poi, i tassi di interesse medi hanno nuovamente toccato il minimo storico, confermandosi come a settembre sul 2,02% per i nuovi finanziamenti per l’acquisto di abitazioni. Resta quindi ancora conveniente il tasso fisso per i nuovi contratti; opzione che secondo Abi è scelta dai due terzi dei mutuatari. Anche per i prestiti in genere (utilizzabili, se non finalizzati, anche per le ristrutturazioni di casa) i tassi hanno toccato il minimo con un 2,74% medio, contro il 2,75% di settembre e il 6,18% della fine del 2007.

In crescita dello 0,9% anche le erogazioni a famiglie e imprese, mentre restano stabili le sofferenze nette (in altre parole, le insolvenze), che si attestano a 65,8 miliardi di euro, in forte calo rispetto alla fine dello scorso anno quando il dato toccava gli 87 miliardi di euro.

Questi dati si accompagnano però ad una diversa interpretazione da parte di Crif, che, analizzando il Sistema di Informazioni Creditizie, ha rilevato a ottobre un drastico calo del 20,4% annuo nelle richieste di mutuo da parte delle famiglie, considerando quelle domande a cui è seguita una effettiva istruttoria. Risultato che in gran parte pare dettato dal calo delle surroghe dei contratti, che ormai pesano sempre meno sul mercato totale dei mutui, essendosi la situazione dei tassi assestata da diverso tempo ed essendosi probabilmente esauriti i periodi di ammortamento di molti contratti già in essere. Va anche detto che il confronto annuo del mese di ottobre avviene con un ottobre 2016 che era stato particolarmente prolifico in termini di surroghe.

Anche Crif, comunque, rileva una crescita di importi, in particolare si attesta a 125.449 euro l’importo medio richiesto, con mutui il cui valore cresce dell’1,3% annuo attestandosi a 125.065 euro. La fascia di importo dai 100 ai 150 mila euro raccoglie buona parte delle preferenze (il 29,3% delle istruttorie) anche se gli importi preferiti in assoluto si confermano quelli inferiori ai 100 mila euro, con il 47,3% delle istruttorie, seppure in calo dell’1% annuo. Quanto alle durate, gli italiani confermano nei primi nove mesi dell’anno di preferire la classe compresa tra i 16 e i 20 anni di ammortamento, che convogliano circa un quarto delle richieste totali, in crescita dello 0,4% annuo, mentre la fascia fino ai 30 anni è scelta dal 22,1% dei richiedenti.

17 November 2017 di

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