Compravendite immobiliari più convenienti
La legge di bilancio del 2023, approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale con il numero 197, ha introdotto, per favorire la ripresa del mercato immobiliare, uno sconto fiscale particolare. Si tratta, nel dettaglio, della possibilità di detrarre dall’Irpef il 50% dell’Iva versata per l’acquisto, entro il 31 dicembre 2023, di immobili residenziali di classe energetica A o B cedute dalle imprese costruttrici degli immobili stessi.
Come funziona la nuova misura
La detrazione è pari al 50% dell'imposta dovuta sul corrispettivo ed è ripartita in dieci quote costanti nell'anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d'imposta successivi. La previsione non è una novità per il mercato immobiliare, è stata introdotta, per la prima volta, con la legge di bilancio 2016, ed era stata prorogata per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2017. Ora la previsione ritorna. La relazione tecnica stima una riduzione di gettito IRPEF in termini di competenza annua pari a 1,5 milioni di euro annui, mentre la riduzione di gettito in termini di cassa sarebbe pari a 2,6 milioni di euro per l'anno 2024 e di 1,5 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2033.
Nuova soglia per il Bonus mobili
Per quanto riguarda gli immobili, inoltre, la legge approvata ritocca al rialzo la soglia prevista per detrarre le spese sostenute per l’acquisto dell’arredamento quando allo stesso tempo si ristruttura casa. Per il 2023 è incrementato l’importo da 5.000 a 8000 euro della detrazione prevista per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. Abbiamo avuto già modo di raccontare come funziona la detrazione ritoccata e come opera.
Bisogna ricordare che la detrazione è da ripartire, tra gli aventi diritto, in dieci quote annuali di pari importo, spetta nella misura del 50% delle spese sostenute ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro per l'anno 2022 ed a 8.000 euro per gli anni 2023 e 5 mila per il 2024 (rispetto al precedente limite di 16.000 euro).
La detrazione spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto. Qualora gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano effettuati nell’anno precedente a quello dell’acquisto, ovvero siano iniziati nell’anno precedente a quello dell’acquisto e proseguiti in detto anno, il limite di spesa è considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per le quali si è fruito della detrazione. Occhio al calendario, dal 2024 la soglia ritorna a 5.000 euro.
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