Case green, in Italia occorrono 320 miliardi

La bolletta media, però calerebbe del 40%

La bolletta media, però calerebbe del 40%

Pubblicato il 27 March 2024

È cosa fatta la direttiva europea sulle case green. Non tutto è semplice, soprattutto parlando dei costi necessari a migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio residenziale italiano. Un po' di luce la dà il rapporto Il valore dell'abitare. La sfida della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano promosso da Cresme, Symbola, Assimpredil Ance di Milano insieme a European Climate Foundation: secondo il report il miglioramento di due classi energetiche verrebbe a costare tra 260 e 320 miliardi di euro.

D'altra parte gli obiettivi dell’Epbd, l'Energy performance of buildings directive, costituiscono uno stimolo importante per lo sviluppo della filiera delle costruzioni e, di riflesso, per il mercato dei mutui prima casa che, con immobili maggiormente “appetibili” potrebbe vivere una nuova stagione d'oro.

Due classi energetiche in più, 40% di bolletta in meno

La cifra richiesta per l'Italia è ovviamente di tutto rispetto ma, sostiene il report, far salire di due classi energetiche il patrimonio edilizio residenziale italiano consentirebbe una riduzione media del 40% della bolletta di una famiglia italiana: in pratica, parliamo di un risparmio annuo di 1.067 euro con un incrtemento coontemporaneo del valore delle abitazioni.

Sempre secondo la ricerca, una casa ristrutturata vale, in media, il 44,3% in più di una da ristrutturare. L'incremento arriva al 50,8% fuori dalle aree metropolitane in luoghi non turistici: nelle periferie, invece, le case ristrutturate valgono il 40,5% in più di quelle non ristrutturate.

Italia prima in Europa per case da rendere green

Il report evidenzia che lo stock edilizio nazionale è di 12.539.173 edifici residenziali che ospitano 32.302.242 abitazioni di cui il 78,4% circa è occupato da famiglie residenti: si tratta di un numero considerevole che rende l’Italia il primo Paese in Europa per numero di case per 1.000 abitanti da rendere green. Secondo i dati Istat, in Italia risultano 599 abitazioni ogni mille abitanti contro una media europea di 506. Dietro all'Italia c'è Portogallo (582), Norvegia (579), Finlandia (576) e Francia (566).

Obiettivo: -16% consumo medio entro il 2023

Secondo il report l’obiettivo è quello di far scendere del 16% il consumo medio del patrimonio edilizio entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Le stime, infatti, dicono che ogni miliardo di euro di investimenti in costruzioni si produce un valore aggiunto di 1.100.000.000 euro e un effetto diretto e indiretto sull’occupazione di 15.132 nuovi posti di lavoro.

Cresme, conta anche il cambiamento della gente

“La sfida del cambiamento climatico si gioca sul piano dei comportamenti delle persone e sulle risposte di efficienza tecnica che siamo in grado di sviluppare - spiega Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme - Il nostro patrimonio edilizio è caratterizzato da un lato da classi energetiche molto basse ma, allo stesso tempo, da condizioni climatiche molto diverse. Per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili (ad esempio, migliorando di due classi energetiche attuali il nostro patrimonio edilizio) servirebbero tra 260 e 320 miliardi di euro: occorre, quindi, pensare a modalità d'intervento che garantiscano il raggiungimento degli obiettivi che ci vengono posti dall’Europa per gradi partendo dagli edifici più energivori, e con un percorso di medio-lungo periodo, che oltre a garantire un più corretto rapporto tra domanda e offerta, consentirebbe alle imprese di programmare investimenti in grado di porre le costruzioni alla testa del processo di innovazione”.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.

All'inizio negli anni '90 si è occupato di cronaca su La Repubblica lavorando al contempo come giornalista in alcune televisioni libere liguri. A Milano è stato redattore capo di Italia-iNvest.com, primo sito italiano specializzato in economia. Ha lavorato al sito “Lettera finanziaria” di Giuseppe Turani. Sulla carta stampata ha lavorato con Affari & Finanza ed è stato caporedattore di Finanza e Mercati. Attualmente lavora a MF-Milano Finanza.

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