Come vanno i mutui con i tassi d'interesse invariati?

Le stime di Facile.it

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Pubblicato il 16 April 2024

L'ultima riunione della Bce è quella in cui è stato deciso che i tassi d'interese rimanevano invariati. “I tassi d'interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,5%, al 4,75% e al 4%”, dicce la Bce qualche tempo fa.

Cosa è successo nel mondo dei mutui in questi mesi? Quanto costano oggi i mutui, compresi quelli prima casa?

E l'inflazione cosa fa?

Prima di arrivare al tema, è bene fare una premessa, legata all'inflazione, altrimenti non si capisce né cosa succede né cosa succederà. Il Consiglio direttivo della Bce, infatti, lasciando invariati i tassi ha mantenuto come obiettivo di medio termine il ritorno dell’inflazione al 2%: per questo, come si legge nella nota diffusa dalla Bce, i “tassi d'interesse di riferimento si ritiene si collochino su livelli che forniscono un contributo sostanziale al processo di disinflazione in atto. I tassi restano quindi invariati, e resteranno sufficientemente restrittivi finché necessario”.

Di fatto, con il venir meno delle pressioni sui costi e per effetto della politica monetaria della Bce, l’inflazione si dovrebbe ridurre dal 5,4% del 2023 al 2,3% nel 2024 e al 2% nel 2025, raggiungendo l’1,9% nel 2026.

Quando scenderanno i tassi d'interesse?

L’analisi dei futures mostra l'Euribor a 3 mesi intorno all’area del 3% entro la fine dell'anno, e verso quota 2,65% dopo la primavera del 2025. Movimento che anticipa quello che potrebbe essere il livello dei tassi per allora. Secondo gli esperti di Facile.it, “l’Euribor, l’indice cui sono legati i mutui a tasso variabile, tende a muoversi spesso anticipando le mosse della Banca centrale, tanto è vero che negli ultimi giorni è tornato a scendere. Se il trend dovesse confermarsi anche nelle prossime settimane, i mutuatari potrebbero vedere i primi (lievi) benefici già dai prossimi mesi. La discesa degli indici - aggiungono gli esperti di Facile.it - sarà graduale e molto più lenta rispetto alla salita cui abbiamo assistito negli scorsi mesi ed anni. Il consiglio, per chi ha un mutuo a tasso variabile e vuole abbattere la rata senza dover attendere, è di valutare la surroga approfittando delle condizioni favorevoli attualmente offerte dal mercato”.

Come cambiano le rate del mutuo

Stante l’aspettativa di una discesa dei tassi Bce, la tendenza al ribasso dei parametri di riferimento dei mutui a tasso fisso e variabile, ossia Eurirs ed Euribor, appare impostata da tempo.

Per quanto riguarda le possibili simulazioni attuali elaborate da Facile.it, considerando un mutuo medio variabile sottoscritto a gennaio 2022 (126.000 euro in 25 anni, LTV 70%), la cui rata a marzo 2024 ha superato i 750 euro, Facile.it ha calcolato che, poiché l’Euribor a 3 mesi dovrebbe scendere al 3,05% entro la fine dell’anno e arrivare intorno al 2,63% entro giugno 2025, la rata diminuirebbe di 65 euro entro dicembre 2024, per poi arrivare ad un calo di quasi 100 euro a giugno 2025.

Attenti al calendario Bce

Per quanto riguarda la possibili variazioni dei tassi, non resta che attendere le prossime riunioni della Bce nelle quali la banca centrale potrebbe decidere nuove variazioni. Le date sono: 6 giugno 2024; 18 luglio 2024; 12 settembre 2024; 17 ottobre 2024; 12 dicembre 2024.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.

All'inizio negli anni '90 si è occupato di cronaca su La Repubblica lavorando al contempo come giornalista in alcune televisioni libere liguri. A Milano è stato redattore capo di Italia-iNvest.com, primo sito italiano specializzato in economia. Ha lavorato al sito “Lettera finanziaria” di Giuseppe Turani. Sulla carta stampata ha lavorato con Affari & Finanza ed è stato caporedattore di Finanza e Mercati. Attualmente lavora a MF-Milano Finanza.

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