Cresce la voglia di casa tra i lavoratori immigrati
Pubblicato il 20 July 2017
Secondo gli ultimi dati Istat relativi al 2016 sono circa cinque milioni gli stranieri regolarmente residenti in Italia, in aumento dello 0,2% rispetto all’anno precedente e del 46% rispetto al 2008. Tra quelli che risiedono in Italia da almeno una decina d’anni e che hanno una situazione lavorativa stabile già da qualche anno è in aumento il desiderio di vivere in una casa di proprietà.
Lo rivela l’ultima indagine di Scenari Immobiliari effettuata a inizio 2017 su un campione di 450 agenzie immobiliari dislocate in dieci province. Secondo le stime il 64,7% degli immigrati vive in affitto, mentre l’8,9% abita presso il luogo di lavoro e il 7,3 % alloggia presso parenti o altri connazionali. Solo il 19,1% vive in una casa di proprietà anche se negli ultimi dieci anni sono stati circa 800mila gli immobili acquistati da parte di lavoratori stranieri.
Secondo le stime a fine anno le compravendite relative al 2017 dovrebbero sfiorare le 45mila transazioni, con un aumento del 7,1 per cento rispetto al 2016 e un fatturato di quattro miliardi di euro, in aumento dell’8,1 per cento.
Oltre la metà degli scambi nel 2016 è stata effettuata da immigrati di provenienza est-europea, il cui ruolo crescente sul mercato degli acquisti è sostenuto dalla crescente integrazione di queste nazionalità. Seguono gli asiatici provenienti per lo più da India e Pakistan, protagonisti di circa il 13,1% degli scambi, mentre i cinesi si aggiudicano il terzo posto con il 12,9 per cento. In calo la quota di abitazioni acquistate da cittadini immigrati dai Paesi del nord Africa, che dal 14% del 2006 scendono ad appena il 5% del 2016.
Le case acquistate sono nell’87% dei casi appartamenti in condominio in contesti residenziali di tipo economico, con uno stato di conservazione discreto, specie quando si parla di acquisto di prima casa. La forbice dei prezzi va da 75mila a 130mila euro. I tagli più frequenti sono i bilocali e i trilocali, con prevalenza, negli ultimi due anni, dei primi.
Continua ad esserci una buona domanda per case di dimensione compresa fra 75 e 100 metri quadrati, ma soltanto un acquisto su cinque rientra in questa fascia. La superficie media acquistata, a livello nazionale, è passata da 46 metri quadrati nel 2012 a 49 metri quadrati nel 2016.
Gli acquisti sono localizzati prevalentemente fuori dalle città (55,3%), secondo un trend che si è consolidato dal 2006 coinvolgendo anche i comuni più periferici, caratterizzati da un’offerta di immobili usati più abbondante e a basso costo. Relativamente alla distribuzione sul territorio nazionale, al nord è localizzato il 71% degli acquisti (in testa la Lombardia, che ricopre quasi un quinto del mercato), al centro il 25%, mentre soltanto il 4% è localizzato al sud e nelle isole.
Le dieci province dove si concentra il maggior numero di acquisti sono Milano, Roma, Bari, Torino, Prato, Brescia, Cremona, Vicenza, Ragusa, Modena e Treviso.
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Il profilo dell'autore
Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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