Cresce la voglia di investimento
Pubblicato il 14 June 2018
Utilizzate per un lungo periodo, molte seconde case rischiano poi di trasformarsi solo in una voce di costo quando cambiano le abitudini d’uso. A quel punto, soprattutto quelle situate al di fuori da località turistiche di mare o di montagna, possono costituire un peso sul budget familiare: non solo per le tasse dovute in ogni caso, ma anche perché meno si utilizza un immobile e più cure richiede.
Può quindi capitare di chiedersi quanto sia opportuno migliorare la struttura già esistente, magari ricorrendo a un mutuo ristrutturazione o quanto invece sia preferibile venderla con il dubbio tuttavia di pentirsene subito dopo.
Nell’attesa di trovare la soluzione migliore, si può invece optare per una terza via, quella dell’affitto per brevi periodi dell’anno ai turisti, italiani o stranieri.
Secondo l’indagine sul turismo internazionale appena pubblicata da Banca d’Italia che rileva i dati sugli arrivi in Italia, tra i turisti stranieri è cresciuto il desiderio di soggiornare nella nostra Penisola: l’anno scorso hanno speso 39,2 miliardi di cui 7 per affittare stanze e appartamenti.
Si tratta di un giro d’affari importante per l’economia del nostro Paese, tanto più che per numero di visitatori l’Italia è in quinta posizione nella classifica mondiale dei paesi più visitati dietro alla Cina. I visitatori provenienti dall’Europa fanno la parte del leone nelle entrate turistiche complessive dell’Italia - il 43% del totale - con 16,9 miliardi di incassi (+11,3% rispetto al 2016).
La domanda proveniente in particolare dall’estero trova adeguata risposta nelle piattaforme online come Airbnb, Homelidays o Booking, che permettono agli italiani di mettere a reddito le seconde case. Due turisti su dieci che vengono in Italia prediligono infatti sistemazioni alternative rispetto alle strutture “classiche”.
Forse anche per questo, come evidenziato da un'indagine condotta da Mutui.it e Facile.it su oltre 15.000 domande di finanziamento legate all'acquisto della seconda casa, soprattutto nelle grandi città come Milano o Roma, chi compra una abitazione diversa da quella in cui va a risiedere sceglie di acquistarla all'interno del comune, proprio per sfruttare le opportunità offerte dagli affitti di breve periodo.
L’albergo e il villaggio turistico, pur restando le strutture ricettive preferite per pernottare, hanno visto scendere il proprio peso sulle entrate complessive pari a 23 miliardi di euro, con costi medi di 148 euro a notte. È invece significativamente aumentata (del 19,4 per cento) la spesa di chi pernotta in alloggi di proprietà o in affitto che ha raggiunto complessivamente 7,1 miliardi. In sintesi, due turisti su dieci scelgono questa modalità che ha un costo più basso, in media 72 euro a notte.
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Il profilo dell'autore
Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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