Compravendite in crescita del 5%

Mutuo casa: trova il migliore Calcola rata mutuo

Pubblicato il 1 December 2017

La ripesa del mercato immobiliare è vicina. Lo sostiene il 3° Osservatorio Immobiliare 2017 di Nomisma secondo cui, dopo dieci anni di crisi, la ripresa degli scambi è dietro l'angolo mentre per quanto riguarda i prezzi bisognerà attendere ancora un po'. E se i mutui prima casa evidenziano una vitalità tutta loro, nel 2017, dicono da Nomisma, l’euforia per il mattone si è leggermente affievolita e ha lasciato spazio a una certa oculatezza nelle scelte, “frutto della valutazione di certi fattori di debolezza ancora presenti sul mercato”.

Un 2017 da 545 mila compravendite. Secondo Nomisma, in Italia le compravendite di abitazioni quest'anno dono destinate ad attestarsi poco sotto le 545 mila. Dopo il +16% di fine 2016, Nomisma stima per quest'anno una certa riduzione nella crescita delle compravendite, nell’ordine del 5%: questo a causa delle dinamiche che, a vario titolo, hanno interessato sia il segmento abitativo (+5,5%) che il terziario che il commerciale (+2,2%).

In 10 anni 300 mila contratti in meno. Dal 2006, ultimo anno di fase espansiva prima della crisi, il mercato residenziale risulta così ridimensionato per il 36,6%: in sostanza, parliamo di oltre 300 mila contratti in meno che sono stati stipulati in questi ultimi dieci anni.

Molta strada da fare. Il terreno da recuperare è ancora tanto: nello specifico i 13 mercati monitorati riflettono il trend nazionale con un incremento del 5,7% nel 2017 (considerando gli ultimi 11 anni, il calo si attesta in questo caso al 20,4%); più pesante lo scotto per gli immobili per l’impresa (-45,6% al di sotto dei livelli pre-crisi).

I prezzi, nota dolente. Volendo quantificare la perdita del valore capitale degli immobili, si può dire che, fatto 100 il prezzo medio delle nuove abitazioni nel 2008, alla fine di quest'anno questo valore risulterà sceso a 77, in flessione del 23%, tra i due estremi di Milano, dove i valori sono calati del 17% e Firenze che registra un preoccupante -29%. Per quanto riguarda il mercato degli uffici l’arretramento è arrivato a 74, con una discesa media del 26%, tra i due estremi della forbice di Cagliari, -21% e Venezia terraferma, -32%. Per i negozi, la riduzione media è del 22%: Venezia città è quella che perde meno, ossia il 17%, Venezia terraferma invece crolla del 30%.

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