Mutui italiani a confronto con quelli europei

Pubblicato il 23 December 2015

Accertata ormai la ripresa del mercato creditizio italiano, le vantaggiose condizioni dei mutui, che spingono soprattutto i mutui prima casa verso l'alto, e i tassi di interesse ai minimi storici convincono i risparmiatori a investire e ad acquistare nuove case senza troppe preoccupazioni. Eppure, nonostante la ripresa (che vede l'incremento del 94% nella concessione di mutui nei primi nove mesi di quest'anno) l’entusiasmo per la situazione in cui versa l'Italia cala confrontando le condizioni dei finanziamenti offerti dagli altri Paesi europei. Perché, sebbene i tassi si siano fortemente ridotti, risulta evidente che le condizioni del mercato creditizio italiano sono ancora troppo sopra le medie europee.

Mutuo italiano più caro del 9%. Prima di tutto è bene evidenziare che la ripresa del mercato creditizio italiano, seppure forte, sembra ben poca cosa se confrontata al ritmo di crescita di altre nazioni europee. Basta mettere a confronto i tassi d’interesse italiani con quelli europei ed ecco che emerge uno scarto di circa il 9% in più per il mercato di casa nostra. L'unica eccezione è l’Olanda, dove i tassi d’interesse applicati ai mutui prima casa sono più alti anche di quelli italiani.

La classifica dei mutui in Europa. Secondo i dati Bce, Francia e Germania sono i paesi europei che si dimostrano più competitivi sul fronte mutui, seguite da Austria, Spagna, Lituania ed Estonia. Al primo posto in assoluto, però, c'è la Finlandia che vanta un tasso bancario medio applicato ai mutui orima casa dell’1,33%. Situazione anomala è quella della Danimarca, paese nel quale è successo che, a luglio 2012, la banca centrale ha dovuto portare i tassi sotto lo zero a causa della forte differenza di cambio della corona. Ancora più peculiare la situazione di Svezia e Norvegia, dove i tassi sono negativi dal 2009. Le conseguenze di queste variegate situazioni si sono fatte sentire in maniere diverse. I prezzi della abitazioni a Copenaghen e a Stoccolma, infatti, sono triplicati, alimentati dalla corsa al mutuo che là costa zero. Questo ha determinato per gli svedesi un livello d'indebitamento che ha raggiunto livelli record, pronto ad alimentare una bolla immobiliare pronta a scoppiare in pochi anni. 

Le banche si difendono. E l'Italia? Il nostro Paese, nonostante il calo dei prezzi sia del settore immobiliare che dei tassi di interesse, continua a collocarsi al fondo della classifica europea dei mutui, soprattutto dei mutui prima casa. Questo evidenzia l'altro aspetto critico del mercato creditizio nostrano, cioè la strategia della banche italiane nell'affrontare il mercato dei mutui. Mantenendo, infatti, il valore dei tassi d’interesse sopra un certo livello, le banche si tutelano da qualsiasi rischio insolvenza ma anche dalla possibilità di trovarsi domani con un immobile di valore inferiore rispetto a quanto stimato anni prima, all'atto della concessione del mutuo. Un meccanismo che continua a non favorire i clienti ma, forse, garantisce il sistema bancario italiano dal rischio di defautlt.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.

All'inizio negli anni '90 si è occupato di cronaca su La Repubblica lavorando al contempo come giornalista in alcune televisioni libere liguri. A Milano è stato redattore capo di Italia-iNvest.com, primo sito italiano specializzato in economia. Ha lavorato al sito “Lettera finanziaria” di Giuseppe Turani. Sulla carta stampata ha lavorato con Affari & Finanza ed è stato caporedattore di Finanza e Mercati. Attualmente lavora a MF-Milano Finanza.

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