Nel 2016 le aste immobiliari sono state 260 mila
Pubblicato il 17 November 2017
Quello degli acquisti di immobili all'asta è un fenomeno relativamente recente che ha preso piede nel nostro Paese. Addirittura c'è chi non esita a chiedere mutui prima casa pur di accaparrarsi l'occasione. Effettivamente le ultime notizie dicono che col metodo delle aste si possono chiudere buoni affari, se non ottimi. E' accaduto di recente a New York dove un attico, situato al 79° piano di One57, il grattacielo simbolo di ricchezza e stravaganza, acquistato nel 2014 dal finanziere nigeriano Kolawole Akanni Aluko per 50,9 milioni di dollari, è stato battuto all'asta dopo un pignoramento e svenduto per 36 milioni. Un appartamento da sogno da 579,7 metri quadrati costato il 29% in meno rispetto alla cifra iniziale: a dire il vero, non è la prima volta che gli appartamenti di questo palazzone vengono venduti a prezzo inferiore rispetto all’acquisto, ma il 29% in meno (e in asta) rappresenta la cifra più bassa mai vista all'One57, nella Billionaires Row, la via dei miliardari.
Le aste e il mercato in Italia. In Italia, il fenomeno delle aste si propone come nuovo incentivo al mercato immobiliare. “In realtà le aste non muovono più di tanto il mercato. Nel 2016 sono stati venduti oltre 500 mila immobili: gli asset di vendita tramite asta sono state 260 mila ma ne sono stati venduti solo 40 mila, circa il 15% del totale. Si prevede che nelle prossime 290 mila aste ne andranno aggiudicati il 20%, cioè 58 mila”, spiega Gabriele Mazzetta, ceo di Npls RE solution, società creata da Gabetti nel 2013 per offrire un servizio qualificato nella gestione del recupero crediti deteriorati garantiti da immobili (i cosiddetti secured).
Prezzi concorrenziali e tante criticità. La convenienza c'è se non altro per i prezzi. “Gli immobili all'asta vengono aggiudicati al 60% circa del loro valore, in genere chi compra risparmia il 40% almeno. Ma le criticità sono tante”, sottolinea Mazzetta. Che ne elenca alcune: l’immobile in asta è raramente libero e nella piena disponibilità del custode e non è quasi mai adeguatamente commercializzato; i tempi di emissione del decreto di trasferimento sono sempre più lunghi del saldo prezzo (vanno dai due mesi del tribunale di Monza ai 14 mesi di quello di Fermo) e poi c’è l'incertezza sul finanziamento bancario a favore dell’acquirente. Proprio per ovviare a quest'ultimo inconveniente, Mazzetta propone l'introduzione dell’impegno alla successiva stipula del mutuo o Contratto preliminare di mutuo ipotecario, che darebbe la possibilità a tutti gli acquirenti di partecipare all'asta, sapendo in anticipo quale sarebbe la cifra finanziata a suo favore e a quali condizioni.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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