Il mercato trainato dai fuori sede

Mutuo casa: trova il migliore Calcola rata mutuo

Pubblicato il 21 July 2018

L'Italia del mattone prosegue nella sua corsa ai mutui, soprattutto mutui prima casa, per l'acquisto ma tiene d'occhio anche le locazioni. Secondo Tecnocasa, infatti, nel secondo semestre 2017, nelle grandi città, i canoni di locazione sono aumentati dell'1,6% per i monolocali, dell'1,8 per i bilocali e dell'1,5% per i trilocali. Merito, secondo l’Ufficio studi Tecnocasa, di un’offerta inferiore alla domanda ma anche dell'aumento di qualità degli immobili. E merito anche degli studenti fuori sede che rappresentano una nicchia sempre più interessante.

L'8,6% va in affitto per motivi di studio. Tra coloro che scelgono di andare in affitto, sempre secondo Tecnocasa, l’8,6% lo fa per motivi di studio. Una buona percentuale, ser rapportata al 53,6% degli italiani che cerca l'abitazione principale per abitare e al 37,8% che la cerca per motivi di lavoro. Tra le grandi città è Torino, col 32,4%, quella che evidenzia la più alta percentuale di chi cerca un immobile in affitto per studio: a seguire Milano, col 25,8% e Bologna, col 25,5%. Le tipologie più affittate dagli studenti sono: bilocale, scelto dal 35,2% del target e trilocale (29,7% del target). I contratti più stipulati risultano essere quelli transitori (67,5%). Le variabili che influenzano la scelta sono almeno tre: distanza dalle facoltà, presenza di servizi e tranquillità della zona.

Prospettive sempre più interessanti. Quel che è interessante notare è che, secondo gli esperti le prospettive di questo segmento sono molto interessanti. Si può continuare a investire, cioè, sulla mobilità degli studenti. Secondo il rapporto 2018 di Anvur, l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, sono circa 1,7 milioni gli studenti che frequentano i 91 atenei italiani: a questi si aggiungono oltre 63 mila studenti del sistema di Alta formazione artistica e musicale e altri 15 mila legati ad altre formazioni terziarie, come istituti tecnici superiori o scuole di mediazione linguistica. E non è tutto: il numero degli studenti immatricolati negli atenei italiani, infatti, negli ultimi cinque anni risulta in aumento, 270 mila del biennio 2012-2013 ai 290 mila del biennio 2017-2018, con tassi di abbandono che sono costantemente in calo.

Saldo migratorio: Basilicata regina di emigrazione studenti. Un altro dato interessante per capire le potenzialità di un settore come le residenze universitarie è quello elaborato da Anvur sulle regioni che possono essere coinvolte dalle maggiori concentrazioni di studenti in futuro. Il saldo migratorio studentesco, ossia la differenza tra gli studenti in entrata e quelli in uscita in rapporto al numero degli immatricolati residenti, vede il Trentino Alto Adige con un valore di 56, l'Emilia Romagna con 52,6, il Lazio con 15,5 e la Lombardia con 13,2. Le maggiori emigrazioni di studenti si hanno in Basilicata, che evidenzia un rapporto di -65,3, in Valle d’Aosta (-54,4), in Calabria (-38,8) e in Puglia (-32,4). Non solo: Anvur fa notare che su 42 mila studenti con una laurea triennale presa in qualche ateneo del Nord, nel biennio 2015-2016 ben il 24,1% ha deciso di proseguire prendendo una laurea magistrale e, soprattutto, cambiando ateneo. Allo stesso modo, sui 22,4 mila studenti laureati nel Centro Italia e poi passati a una laurea magistrale, il 26% ha cambiato ateneo e il 13,9% è passato a un’altra macroarea.

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