Come varieranno le rate dei mutui

Pubblicato il 14 November 2017

Dall’Europa novità in vista per chi intende chiedere un mutuo per comprare casa e per chi l’ha già acquistata e deve finire di pagarlo.

La scorsa settimana la Banca Centrale Europea ha annunciato le sue prossime mosse di politica monetaria che hanno dirette conseguenze sul costo dei mutui.  In sostanza la Bce ha prolungato il “quantitative easing” di altri nove mesi. L’acquisto di titoli, in particolare di obbligazioni governative dell’area euro, non terminerà più come inizialmente previsto a dicembre 2017 ma a settembre 2018. In sintesi l’istituto guidato da Mario Draghi continuerà a immettere liquidità sui mercati anche il prossimo anno per circa 270 miliardi, pari a 30 miliardi di euro per 9 mesi.

Tale decisione ha degli impatti sia sul tasso fisso, sia su quello variabile.

Per capire a fondo le conseguenze sui mutui occorre però fare un passo indietro e capire come funzionano tali tassi, seguendo il ragionamento che ha illustrato il quotidiano Sole24Ore alcuni giorni fa.

Il tasso finale di interesse (Tan) dei mutui a tasso fisso si ottiene sommando all’indice Eurirs del periodo lo spread deciso dalla banca, che rappresenta tecnicamente il “guadagno” della banca che concede il mutuo.

Più il mutuo è lungo tendenzialmente più è caro perché il livello dell’Eurirs sale con l’aumentare della scadenza. Ma gli indici Eurirs sono tecnicamente legati al Bund. Nel momento in cui la Bce ha annunciato che continuerà a comprare obbligazioni anche nel 2019 ha lasciato intendere che anche i tassi del Bund tedesco rimarranno ancora bassi. Di conseguenza, anche i nuovi indici Eurirs, e quindi il tasso fisso per i nuovi mutui,rimarranno bassi.

Il prolungamento della politica monetaria espansiva da parte delle Bce ha ricadute anche sui mutui a tasso variabile. In questo caso il tasso di interesse (Tan) si ottiene sommando lo spread non all’Eurirs bensì agli indici Euribor (solitamente a 1 o 3 mesi).

Semplificando, basta ricordare che gli Eurirs sono una misura del costo del denaro nel medio-lungo periodomentre gli Euribor lo sono nel breve. La decisione della Bce indica che il prossimo rialzo degli Euribor arriverà con molto probabilità fra più di un anno.

A questo punto chi deve valutare la convenienza tra un mutuo prima casa a tasso fisso o variabile dovrà capire se gli conviene pagare di più sin da subito con il tasso fisso ( legato all’Eurirs in aumento) o risparmiare nel periodo iniziale del mutuo scegliendo il variabile ( legato all’Euribor) per pagare di più in futuro dato che,seppur molto lentamente, subirà sicuramente un rialzo del tasso.

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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