Italiani ben informati sul merito di credito

Pubblicato il 17 November 2016

Complice la crisi e una maggiore difficoltà di accesso al credito, gli Italiani sono sempre più informati su uno degli aspetti più cruciali nel rapporto tra banche, società di credito al consumo e risparmiatori ovvero come funziona il processo di valutazione delle richieste di prestiti e mutui. 
Ormai la maggioranza degli Italiani è consapevole del fatto che banche e finanziarie prima di concedere un finanziamento verifichino le informazioni su chi fa richiesta in modo tale da stabilire l’affidabilità e la capacità di restituire il denaro nei tempi stabiliti. 
Ad affermarlo è una ricerca condotta da Nomisma per conto di Crif, società specializzata nell’ambito della gestione delle informazioni creditizie, su un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 70 anni.
Lo studio ha mostrato in particolare che l’84% degli italiani è al corrente di come funzioni il processo di acquisizione delle informazioni: tale conoscenza è diffusa in modo omogeneo su tutto il territorio italiano, da Nord a Sud, ed è indipendente dal livello di istruzione. 
Il fattore che incide di più sul livello di conoscenza è infatti non tanto quello del titolo di studio quanto piuttosto quello dell’esperienza finanziaria: la conoscenza della valutazione del merito creditizio raggiunge il 90% tra chi ha richiesto almeno una volta un mutuo prima casa, un mutuo ristrutturazione o un altro tipo di finanziamento, mentre si ferma al 67% tra chi non ne ha mai fatto richiesta. Il 58% degli intervistati è a conoscenza del fatto che i dati su cui banche e finanziarie esprimono valutazioni sulle richieste di credito sono raccolti e gestiti in modo sistematico da società indipendenti e specializzate, i cosiddetti “Sic”, i Sistemi di Informazioni Creditizie.
Gli Italiani considerano tale processo come scontato perché comprendono la necessità delle banche di avere accesso alle informazioni idonee a valutare le richieste di credito; l’83% degli italiani, infatti, trova ragionevole il ricorso alla consultazione di dati e informazioni specifiche. Secondo la ricerca, inoltre, le informazioni ritenute più rilevanti dagli Italiani per consentire agli istituti di credito di valutare la sostenibilità di una richiesta di credito risultano essere occupazione e reddito mensile, citate dall’83% del campione. Il 76% degli intervistati pensa, inoltre, che importo e regolarità di rimborso di finanziamenti ancora in corso o già chiusi siano dati altrettanto importanti per le banche seguiti da informazioni relative alla regolarità dei pagamenti delle utenze (70%) e dalla consistenza del patrimonio e della ricchezza del richiedente (61%).
 

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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