Case vacanza: rallenta il calo dei prezzi
Pubblicato il 31 January 2017
Da più parti si sente dire che il mercato è in leggera ripresa anche se siamo ancora lontani dai valori pre-crisi e quindi dall’anno considerato “spartiacque”, il 2008. A fare maggiore chiarezza circa la distanza da colmare rispetto a quel periodo, è l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa tramite un’analisi sull’andamento del mercato immobiliare nelle località turistiche italiane nel corso degli ultimi otto anni, sia a livello di prezzi che di preferenze suddivise tra mare, lago e montagna.
Si parte con il 2008, anno che vede una generalizzata diminuzione delle quotazioni nelle località di mare. Tra le località più costose dell'anno resistono Capri, Alassio e Varazze. Se dal mare si passa alla montagna la riduzione dei valori è leggermente più contenuta ad eccezione della Val d'Aosta e del Trentino Alto Adige che confermano prezzi stabili. Il lago mostra una diminuzione dei prezzi più forte e pari al 3,9%: tra le zone in flessione ci sono quelle della sponda bresciana del Lago di Garda e del Lago Maggiore.
Nel 2009 prosegue il trend di riduzione dei prezzi degli immobili in zone turistiche di mare, maggiore rispetto a quelli di montagna e di lago. Le località di mare del Nord Italia, forse per effetto di una maggiore vicinanza con le grandi città, hanno tuttavia tenuto meglio rispetto a quelle del sud.
Nel 2010 il mercato sembra riprendere leggermente fiato con le quotazioni degli immobili nelle località di mare che si riducono di un moderato 1,9% mentre restano sostanzialmente stabili quelli delle case in montagna e al lago.
Ma ancora una volta nel 2011 riprende la corsa al ribasso: i prezzi scendono del 4,1% nelle località di mare, dell’1,6% in montagna e del 4,6% al lago.
Il 2012 si conferma invece come l’anno “nero”: i prezzi al mare scendono di oltre il 10% (per la precisione dell’11,4%), in montagna dell’8,1% e al lago del 7,8%. La diminuita disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti si fa sentire. L'introduzione dell'Imu ha determinato in parte questo risultato, ma è soprattutto l'incertezza a far sì che i potenziali acquirenti siano più prudenti nelle decisioni di acquisto.
Il calo delle quotazioni delle abitazioni nelle località turistiche è proseguito ancora nel 2013 e nel 2014 ma questa volta la riduzione è più contenuta: nel 2013 nelle località di mare aumentano gli acquisti di prima casa, grazie al ribasso dei prezzi; gli acquirenti tendono a preferire zone più vicine al luogo di residenza per abbattere i costi del trasferimento e per utilizzare maggiormente la casa durante l'anno.
Più in generale, in montagna e al mare la location diventa sempre meno importante al fine della scelta d'acquisto: si preferiscono località meno costose, ma vicine a quelle top.
Tra il 2015 e il primo semestre del 2016 le quotazioni immobiliari calano ancora ma la domanda di case vacanza, il linea con una generale aumento della domanda di abitazioni, è in aumento grazie ai prezzi più accessibili ormai raggiunti in numerose località turistiche e grazie anche alla diffusione di mutui più convenienti, non solo per la prima casa e per la ristrutturazione ma anche per le surroghe. Nel primo semestre dello scorso anno in particolare i prezzi nelle località di montagna sono diminuiti dell’1,3%, in montagna dell’1,2% e al lago dell’1,5%.
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Il profilo dell'autore
Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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