La riforma Euribor non avverrà a breve
Pubblicato il 18 May 2017
Sembra una storia ormai lontana, ma l’Euribor, il tasso di interesse al quale di norma vengono indicizzate le rate dei mutui prima casa a tasso variabile, solo dieci anni fa metteva in ginocchio migliaia di famiglie italiane a causa del suo incremento record. Alcune banche in particolare vennero chiamate a rispondere dell’accusa di averne manipolato il valore.
Da allora a oggi, non solo lo scenario economico è radicalmente cambiato a seguito della crisi finanziaria tanto che tale tasso oggi ha un valore negativo, ma l’attenzione nei confronti del suo andamento è tale da aver sollevato il dibattito circa l’opportunità o meno di modificarne il metodo di determinazione.
L’Euribor, tecnicamente “Euro Interbank Offered Rate” , è sempre stato, fin dalla sua nascita nel 1999 storicamente fissato sulla base delle rilevazioni fornite da un cospicuo numero di banche anche se nel corso del tempo il loro numero si è più che dimezzato passando da 44 a 20. Per metterlo al riparo da ogni tentativo di manipolazione oltre a renderlo più trasparente, si sta pensando invece di agganciare la sua determinazione l’Euribor all’andamento delle transazioni effettive avvenute sul mercato.
Già da tempo si parla di un processo di riforma ma il percorso sembra essere ancora tutto in salita. L’ultima notizia in ordine di tempo, è che la sperimentazione sul nuovo metodo non avrebbe superato il vaglio dell’Emmi (“European Money Market Institute” ): la bocciatura arriva perché i valori ottenuti basandosi solo sulle transazioni effettive risulterebbe molto volatili. In sintesi, l’esito del test, condotto raccogliendo i dati delle transazioni derivanti da 31 banche di 12 diversi paesi per un periodo di sei mesi, da settembre 2016 a febbraio 2017, avrebbe suggerito di aggiustare il tiro.
La stessa Emmi, in un report ufficiale divulgato ai primi di maggio, ha quindi proposto una soluzione ibrida per determinare l’Euribor basata sulle transazioni di mercato e in parte “quando necessario, su altri prezzi” la cui natura non è stata tuttavia precisata.
I tempi quindi per costruire una nuova riforma, e per testarla, appaiono quindi ancora lunghi e vengono indicati dalla stessa Emmi sulla sua pagina web istituzionale in uno specchietto riassuntivo: il nuovo calendario prevede lo sviluppo della nuova metodologia, poi la sperimentazione, una valutazione dell’impatto derivante dal nuovo metodo e la consultazione degli attori del mercato. Tempi previsti: seconda metà del 2018 e una possibile entrata a regime del nuovo Euribor nel 2019.
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Il profilo dell'autore
Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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