Caro vita: la stanza extra finisce in affitto

Affitti brevi, un supporto “a tempo”

Non essendo permanente o di lungo periodo, l'affitto breve può essere attivato solo quando necessario, senza che diventi un'attività impegnativa. AirBnB ha rivelato che, nel 2022, sulla piattaforma sono stati oltre 110 milioni di euro i ricavi degli host italiani per l’affitto di singole stanze. Il prezzo medio giornaliero è di 68 euro. Basterebbe quindi avere un ospite per tre giorni al mese per coprire le spese extra causate dall'inflazione. L’host tipo di AirBnB, infatti, condivide la casa solo per poche notti al mese. E quattro su dieci affermano che le entrate aggiuntive rappresentano un aiuto per far fronte al caro vita.

I casi sono più più disparati: c'è la stanza per gli ospiti usata di rado, quella del figlio che frequenta l’università in un'altra città, o quella multiuso adibita prevalentemente a studio. Sta di fatto che in molte case c’è una camera extra, che potrebbe interessare chi cerca un modo per viaggiare risparmiando.

Ritorno alle origini

In fondo la piattaforma è nata ed è cresciuta proprio in un momento di crisi: è stata fondata negli Stati Uniti durante la grande recessione del 2008, con l'idea di offrire spazi privati e arrotondare. Da allora AirBnB e altri servizi simili sono cresciuti, diventando molto altro, non senza distorsioni. Ma nei momenti di crisi economica, l'affitto breve torna all'essenziale.