Cosa aumenta e cosa no nelle tasse sulla casa

Ecco i comuni che aumenteranno le tasse sulla casa

Ecco i comuni che aumenteranno le tasse sulla casa

Pubblicato il 17 April 2019

uIl buon momento dei mutui, soprattutto dei mutui prima casa, caratterizzato da qualche frenata ma tutto sommato in salute, non deve far perdere di vista le altre spese che riguardano la nostra abitazione.

Secondo una rilevazione del Servizio politiche territoriali Uil condotta sulle tre maggiori imposte e sulle tasse dei Comuni, ossia Imu/Tasi, Irpef comunale e Tari, parliamo di qualche ritocco di peso, anche se non sembrano molti i comuni che rivedranno aliquote e tariffe.

Non parliamo certo di bruscolini visto che, nel 2018, sono entrati nelle casse dei Comuni 34,3 miliardi di euro, tra i 21 miliardi dell’Imu/Tasi; 4,6 miliardi per l’addizionale comunale Irpef e 9 miliardi per la Tari.

Niente aumenti Imu/Tasi, qualche ritocco Tari. Diciamo subito che non sono previsti molti aumenti per l'Imu/Tasi: in questo senso i comuni preferiscono agire sul versante dell'addizionale comunale Irpef. Più variegato il quadro della Tari che, oltre ad alcuni rincari registra anche alcune riduzioni. Pochi ritocchi per quanto concerne le città capoluogo, visto che molte di loro avevano portato il livello di tassazione al massimo ben prima del blocco triennale delle aliquote.

Imu 2019, colpite le seconde case. Sono 28 i Comuni che hanno rivisto al rialzo le aliquote: tra questi 4 città capoluogo ossia Torino, La Spezia, Pordenone e Avellino. Soprattutto ad Avellino l’aliquota per le seconde case sale dal 10,5 per mille al 10,6 per mille. A Torino si modifica soprattutto l’aliquota su case affittate a canone concordato che sale dal 5,75 per mille al 7,08 per mille, mentre l'aliquota a canone libero va dall'8,6 per mille al 9,6 per mille. A Firenze, invece, l’aliquota per case affittate a canone libero scende, passando dal 7,6 per mille al 5,7 per mille.

Aliquote Irpef 2019, gli aumenti che piacciono ai comuni.

Più gettonati dai comuni sono gli aumenti di aliquote delle addizionali comunali Irpef, che danno agio di attivare maggiori margini di aumento. Complessivamente, 250 sui 2.352 comuni che hanno comunicato le loro scelte, in pratica il 10,6% del totale ha aumentato le aliquote e rimodulando le esenzioni e abbassandone la soglia. Tra questi comuni vi sono 5 città capoluogo di provincia, cioè Mantova, Rimini, Avellino, Barletta e Trapani. A Barletta, per esempio, l’aliquota sul primo scaglione di reddito, quello da 15 mila euro, sale dallo 0,2% allo 0,5%, l'aliquota sul secondo scaglione fino a 28 mila euro, sale dallo 0,4% allo 0,6%, infine quella fino a 55 mila euro di reddito passa dallo 0,6% allo 0,7%. A Trapani, invece la soglia di esenzione è ridotta da 13 mila euro a 10 mila euro. Da parte loro, Mantova e Rimini hanno scelto di abbandonare l’aliquota piatta in favore del sistema di scaglioni progressivi di reddito. A Mantova, per esempio, fino al 2018, veniva applicata l’aliquota dello 0,4%: da quest’anno si applicheranno le aliquote comprese tra 0,38% e 0,8%, a Rimini si passa dallo 0,3% del 2018 alle aliquote tra 0,55% e 0,8%.

Qualche comune ha scelto di diminuire il carico fiscale: a Bologna, per esempio, la soglia di esenzione passa da 14 mila euro a 15 mila euro, a Forlì da 8 mila a 15 mila euro.

Tari 2019, 24 capoluoghi la aumentano, 18 la abbassano. Dalla rilevazione Uil emerge che, sulle 54 città capoluogo, 24 hanno aumentato la Tari, 18 invece l’hanno diminuita e 12 hanno mantenuto le tariffe inalterate. Soprattutto a Imperia l’aumento è stato del 15,7% rispetto al 2018, corrispondenti più o meno a 53 euro. A Pisa il rialzo è dell'8,9% (39 euro di media), a Trieste del 6,9% (con 21 euro di media), a Padova del 6,2% (14 euro), a Udine del 5,9% (11 euro medi). Gli aumenti Tari colpiscono anche Napoli (+3,1%, a 13 euro di media), Genova (+0,8%, 3 euro) e Torino (+0,7%, 2 euro). Diminuisce invece del 22,2% la Tari ad Arezzo, del 5,8% a Cesena, del 4,1% a Grosseto. Tra le 54 città capoluogo, Pisa pagherà quest'anno in media 478 euro l'anno, Napoli e Cagliari 447 euro, Asti 434 euro e Messina 433 euro. Invariate Bari, Roma, Milano e Bologna.

 

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.

All'inizio negli anni '90 si è occupato di cronaca su La Repubblica lavorando al contempo come giornalista in alcune televisioni libere liguri. A Milano è stato redattore capo di Italia-iNvest.com, primo sito italiano specializzato in economia. Ha lavorato al sito “Lettera finanziaria” di Giuseppe Turani. Sulla carta stampata ha lavorato con Affari & Finanza ed è stato caporedattore di Finanza e Mercati. Attualmente lavora a MF-Milano Finanza.

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