Mutui e Gdpr: al mutuatario la scelta per il trattamento dei propri dati

Nuove norme sulla privacy a partire dal 25 maggio 2018 con il regolamento europeo GDPR (General Data Protecion Regulation). Cosa significa? Che da oggi  tutti, persone fisiche, giuridiche, aziende, privati ecc., saranno tenuti a chiedere agli utenti dei propri servizi il consenso a cedere i propri dati personali per determinate finalità, consentendo loro di negarne il trattamento se lo ritengono necessario. Ma quale l'impatto di questa nuova norma sui mututuatari e sugli istituti di credito? Ecco l'analisi di Facile.it e Mutui.it.

Cosa si intende per dati personali? I dati personali sono tutte quelle informazioni che possono ricondurre in maniera univoca ad una persona, per cui sono dati personali le informazioni anagrafiche, ma anche quelle sulle preferenze di acquisto, sulla situazione reddituale, sul domicilio, o l’indirizzo IP del proprio computer utilizzato durante la navigazione in Internet, che identifica il genere di interessi della persona dietro la tastiera.

 
In Italia esisteva già una regolazione del tema, il cui aggiornamento più recente era rappresentato dal codice della privacy datato 2003. Oggi molte delle norme già previste in quel codice vengono ricomprese nel nuovo regolamento europeo, e rese vere non solo in Italia ma in tutta Europa, e non solo per soggetti europei ma anche per soggetti extra Ue che interagiscano con utenti europei.  Lo scopo di questo regolamento è quello di evitare che - dopo i casi di colossi informatici o dei social network, ma anche di istituti finanziari, negozi o che lavorino usando i dati identificativi degli utenti per il proprio lucro – le società possano fare un uso improprio delle informazioni legate ai propri clienti. Dal semplice invio di spam non desiderato alla vendita di informazioni personali a società terze, che se ne possono servire in modo imprevedibile e non sempre gradito.


L’introduzione del regolamento GDPR interessa quindi da molto vicino anche banche e soggetti finanziari che concedano mutui e prestiti ai propri clienti. La mole di informazioni personali che passano in mano agli operatori finanziari, infatti, è molto consistente. Ad esempio, per poter accendere un mutuo occorre fornire un’accurata documentazione relativa sia all’immobile da acquistare - proposta d’acquisto o atto preliminare, planimetria catastale dell’immobile, certificato di abitabilità, atto di provenienza, eventuali concessioni edilizie – sia relativa al richiedente il mutuo. Costui deve infatti documentare la sostenibilità della rata del finanziamento, e quindi di fatto fornire indicazioni sul proprio contratto di lavoro e sul proprio stipendio o pensione, la propria dichiarazione dei redditi, l’eventuale estratto della CCIA con l’attribuzione della partita Iva e la visura camerale, quando presente, l’ eventuale attestato di iscrizione ad un albo professionale. Non solo: tra le informazioni da fornire alla banca per avere un mutuo figura anche l’ultimo estratto conto bancario, la copia di un documento di identità, del certificato di nascita, del codice fiscale, dello stato di residenza e di famiglia, e l’eventuale atto di matrimonio compreso di accordi patrimoniali presi tra i coniugi. Se il richiedente non è sposato, occorre presentare la sentenza di divorzio o il certificato di stato libero. In caso di cittadini extracomunitari, occorre poi presentare il permesso di soggiorno.


Da oggi in poi, quindi, la banca dovrà rendere nota - in forma scritta, verbale o telematica - al mutuatario la propria privacy policy, ovvero la propria politica di gestione dei dati personali dei clienti, e chiedere l'esplicito consenso per la raccolta e il trattamento di questi dati. In particolare dovrà sottoporre all’interessato una scelta di finalità per cui i dati raccolti saranno trattati. Al momento di spuntare le caselle, il mutuatario dovrà stare attento a dare il proprio consenso all’uso dei dati solo per quanto necessario alla stipula del contratto di mutuo, negandolo invece, se vuole, per finalità che con questo non abbiano nulla a che vedere.
 

25 May 2018 di

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