Mutui, in crescita del 2,5%

Le famiglie italiane continuano ad avere più fiducia nell’avvenire e si fanno prendere di più dalla voglia di investire capitali presi a prestito. Diventando anche più capaci di restituirli. Questo pare essere il quadro dipinto dagli ultimi dati di Abi (Associazione delle Banche Italiane) e di Banca d’Italia, che delinea un cauto ritorno all’ottimismo almeno guardando la media dei dati che però, come si sa, può riassumere situazioni anche diametralmente opposte.

L’ultimo rapporto Abi evidenzia come alla fine di agosto 2017 l’ammontare dei prestiti in genere erogati in Italia dagli istituti di credito superasse di circa 54 miliardi la raccolta: 1.764 miliardi di euro contro 1.708 miliardi. Si concedono quindi più finanziamenti rispetto alla quantità di denaro conferita alle banche a vario titolo. La crescita su base annua dei prestiti a famiglie e imprese, stando poi alle elaborazioni dei dati di Banca d’Italia, nell’anno è stata dell’1,1%, inanellando l’ottavo mese di fila di crescita superiore al punto percentuale. In particolare, la crescita annua relativa al solo mercato dei mutui – da luglio 2016 a luglio 2017 – è invece del 2,5%. Segnale questo che conferma come la voglia di acquisto di immobili nell’ultimo anno sia stata spinta da prezzi del mattone particolarmente favorevoli e da tassi di finanziamento molto convenienti, il che è risultato in un aumento delle compravendite, pur in presenza di prezzi che sono rimasti stabili quando non sono addirittura scesi ulteriormente.

Nonostante poi sia probabilmente prossimo un cambio di rotta che spingerà all’insù i tassi dei mutui come conseguenza di mutate politiche monetarie della Banca Centrale Europea, che potrebbero condurre ad un movimento verso l’alto dei tassi di interesse, e nonostante il ricalcolo dell’Euribor – tasso di riferimento per i mutui – secondo Abi ad agosto 2017 i tassi applicati a mutui e prestiti è rimasto ancora basso. In media, per i prestiti, si parla del 2,76% (il mese scorso tale parametro si attestava al 2,78%), mentre per quanto riguarda i finanziamenti per l’acquisto di case il tasso è stato in media del 2,16% (anche se è già evidente un movimento al rialzo, dato che in luglio i tassi si aggiravano intorno al 2,07%). Prevalgono quindi, dati i tassi ancora a livelli vicini al minimo, le erogazioni di mutui a tasso fisso, che rappresentano i due terzi rispetto al totale, ovvero il 65%. Tuttavia si riscontra un calo di richieste rispetto al mese di luglio, nel quale i finanziamenti per l’acquisto di immobili a tasso fisso erano pari al 70,4% del totale, e più ancora rispetto a giugno, quando la fetta di mutui di questo tipo era del 72%.

Scendono infine le sofferenze nette, ovvero i debiti non ripagati dai clienti dei finanziamenti al netto di svalutazioni e altri parametri. A luglio 2017 i crediti non recuperati si collocavano a quota 65,8 miliardi di euro  (erano 71.2 miliardi in giugno), il valore più basso dal marzo 2013. Questo significa che gli italiani riescono, almeno nella media, a restituire con più facilità i soldi presi in prestito. Il che tutto sommato è una buona notizia.

 



 

22 September 2017 di

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